Scrivo poco. Mangio male.
Corro, sempre, e l'esiguo numero di ore di sonno mi rallenta. Le ginocchia, sono il vero problema. La stanchezza deve accumularsi tutta lì, e c'è sempre un cranch! dietro l'angolo, a beffarsi di me al primo gradino imbroccato male.
Doveva essere un angolino in cui rifugiarmi, questo.
Dove prendere fiato.
Dove ritrovare tempo.
Tempo per assaporare. Come quando si tergiversa con un boccone e lo si tiene lì, a ballare un tango seducente tra lingua e palato, per carpirne meglio il gusto. Prima destra, poi sinistra, poi ancora destra... Perché se quel boccone lo si inghiotte in fretta e lo si manda subito laggiù, in fondo, sulla parte finale della lingua, si avverte solo l'amaro.
E io ho voglia di dolce. Una voglia matta, di dolce.
Ehi, tu, signorina dai capelli crespi, ma non eri quella che diceva che gli zuccheri, dopo un po', le danno la nausea?
Be', dopotutto sarebbe stupido non cambiare mai idea.
Sapete che c'è? Questo weekend si va di frittelle di mele.
Qualche altra ricettina sui generis da suggerire?