
Asuka (Masaki Sawa) è una trentacinquenne che lavora in una industria di preparazione del pesce per gli alimenti. E' fidanzata con il suo capo (Yoshioka Mutsuo) e sta per sposarsi con lui. Un giorno vede in un lago un kappa (Umezawa Yoshiro), la figura metà uomo e metà pesce della tradizione leggendaria giapponese. Lo stesso giorno lo reincontra per strada, lui le parla e le rivela di essere Tetsuya, il primo amore di Atsuka che era annegato in uno stagno. Tetsuya dichiara di essere ancora innamorato di Atsuka e pian piano anche lei, fra schermaglie, equivoci e complicazioni, capisce di amarlo. Ma il dio della morte è in agguato...Imaoka Shinji è noto per essere uno dei registi che hanno saputo rivitalizzare il genere pinku o meglio ricrearlo, traghettandolo definitivamente nei territori della commedia tout court. Suoi sono per esempio Tasogare (2008) e Daydream (2009). Con questo film ha forse voluto creare davvero qualcosa di nuovo che andasse addirittura al di là del genere - come dice lo stesso sottotitolo "un musical pinku", misto di fiaba, musical e soft porno. L'aver chiamato come direttore della fotografia Christopher Doyle o aver utilizzato per le musiche il duo tedesco Stereo Total che canta in giapponese, o ancora l'impiego di Nishimura Yoshihiro per gli effetti speciali, sembrano confermare questa intenzione "autoriale". Il film è stato conseguentemente salutato con molte lodi dalla critica ed è passato in molti festival. Detto tutto questo l'impatto emotivo alla visione risulta prossimo allo zero. Certo, alcune scene illuminate e fotografate da Doyle sono notevoli, gli attori sono attori-attori e non anonimi mestieranti dei pinku eiga ma ciononostante il film rimane un prodotto che non pare avere nulla da dire. Qua e là affiora una ricerca di originalità a tutti i costi, come nel caso del dio della morte che viene raffigurato come un ex hippy dedito solo a fumare e a bere, francamente sconcertante. Solo Masaki Sawa, con la sua bellezza ridente e la sua espressività lunare, riesce a darci qualche momento toccanti. [Franco Picollo]