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Onna no kappa - Underwater Love (おんなの河童 / Underwater Love )

Creato il 23 marzo 2012 da Makoto @makotoster
Onna no kappa - Underwater Love (おんなの河童 / Underwater Love )Onnna no kappa / Underwater love (おんなの河童 / UNDERWATER LOVE-おんなの河童-Underwater Love - A Pink Musical). Regia: Imaoka Shinji. Soggetto e sceneggiatura: Imaoka Shinji, Moriya Fumio. Fotografia: Christopher Doyle.  Trucco: Ishino Taiga, Nishimura Yoshihiro. Interpreti: Masaki Sawa, Umezawa Yoshiro, Narita Ai, Yoshioka Mutsuo, Moriya Fumio. Produttore: Stephan Holl. Durata: 86'. Uscita nelle sale giapponesi: 8 ottobre 2011. Links: Sito ufficiale - Mark Schilling (Far East Film Festival) - Sketches of Cinema - Raffaele Meale (Cineclandestino) Punteggio 1/2  
Asuka (Masaki Sawa) è una trentacinquenne che lavora in una industria di preparazione del pesce per gli alimenti.  E' fidanzata con il suo capo (Yoshioka Mutsuo) e sta per sposarsi con lui. Un giorno vede in un lago un kappa (Umezawa Yoshiro), la figura metà uomo e metà pesce della tradizione leggendaria giapponese. Lo stesso giorno lo reincontra per strada, lui le parla e le rivela di essere Tetsuya, il primo amore di Atsuka che era annegato in uno stagno. Tetsuya dichiara di essere ancora innamorato di Atsuka e pian piano anche lei, fra schermaglie, equivoci e complicazioni, capisce di amarlo. Ma il dio della morte è in agguato...Imaoka Shinji è noto per essere uno dei registi che hanno saputo rivitalizzare il genere pinku o meglio ricrearlo, traghettandolo definitivamente nei territori della commedia tout court. Suoi sono per esempio Tasogare (2008) e Daydream (2009). Con questo film ha forse voluto creare davvero qualcosa di nuovo che andasse addirittura al di là del genere - come dice lo stesso sottotitolo "un musical pinku", misto di fiaba, musical e soft porno. L'aver chiamato come direttore della fotografia Christopher Doyle o aver utilizzato per le musiche il duo tedesco Stereo Total che canta in giapponese, o ancora l'impiego di Nishimura Yoshihiro per gli effetti speciali, sembrano confermare questa intenzione "autoriale". Il film è stato conseguentemente salutato con molte lodi dalla critica ed è passato in molti festival. Detto tutto questo l'impatto emotivo alla visione risulta prossimo allo zero. Certo, alcune scene illuminate e fotografate da Doyle sono notevoli, gli attori sono attori-attori e non anonimi mestieranti dei pinku eiga ma ciononostante il film rimane un prodotto che non pare avere nulla da dire. Qua e là affiora una ricerca di originalità a tutti i costi, come nel caso del dio della morte che viene raffigurato come un ex hippy dedito solo a fumare e a bere, francamente sconcertante. Solo Masaki Sawa, con la sua bellezza ridente e la sua espressività lunare, riesce a darci qualche momento toccanti. [Franco Picollo]

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