Onu e nam complici della bomba nucleare iraniana e dei massacri in siria

Creato il 27 agosto 2012 da Nopasdaran @No_Pasdaran

Lo avevamo scritto a chiare lettere: il meeting del Movimento dei Non-Allineati-NAM apertosi in Iran il 26 agosto sarebbe stato solamente un vetrina utile al regime di Teheran per uscire dall’isolamento internazionale e bypassare le sanzioni internazionali. Così è stato: all’apertura dell’incontro, infatti, il Ministro degli Esteri iraniano Salehi ha chiesto ai rappresentanti dei Paesi convenuti nella capitale iraniana di opporsi alle “sanzioni unilaterali” imposte nei confronti della Repubblica Islamica. Non solo: in cambio di questo sostegno, inoltre, il regime iraniano si è detto favorevole a trasferire il know-how nucleare in suo possesso verso tutti i Paesi interessati facenti parte del NAM.

A dispetto della linea politica oltranzista di Teheran, purtroppo, molti leaders internazionali hanno deciso di prendere parte al meeting dei Non Allineati. Tra loro anche il Segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. Al Segretario dell’ONU, in queste ore, molti attivisti dell’opposizione iraniana hanno chiesto una dimostrazione di coraggio e hanno firmato una petizione affinchè Ban Ki-moon si rechi in visita al leader dell’Onda Verde Mir Hossein Mousavi, ricoverato in queste ore in ospedale e da oltre un anno agli arresti domiciliari. L’appello, probabilmente, si perderà nel vuoto, anche perchè il regime ha usato il meeting del NAM per aumentare la repressione e compiere arresti a catena.

L’Iran sembre più vicino alla bomba

Al contrario di quante accade di solito, purtroppo, il mese di agosto è stato assai pieno di importanti notizie in merito al programma nucleare iraniano. Un diplomatico dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica – AIEA, ha rivelato infatti che il regime degli Ayatollah ha accellerato le attività nel sito sotterraneo di Fordo, vicino alla città santa di Qom, installando centinaia di nuove centrifughe per l’arricchimento dell’uranio. Non solo: il think tank americano ISIS ha pubblicato nuove immagini satellitari relative al sito di Parchin, in cui si vede chiaramente l’attività di “bonifica” che Teheran sta mettendo in atto nella base militare. A Parchin, va ricordato, sono stati svolti i test sulla detonazione di esplosivi ad alto potenziale. Mentre l’ISIS pubblicava le nuovo fotografie, falliva nuovamente il tentativo dell’AIEA di trovare un accordo con l’Iran per l’invio di nuovi ispettori internazionali nella Repubblica Islamica. Una nuova dimostrazione dello stallo della diplomazia internazionale in merito a questa pericolosa minaccia alla stabilità mondiale.

Sempre più forte il sostegno di Teheran ai massacre del regime in Siria

Il popolo siriano, da mesi ormai, continua ad essere vittima di uno dei massacri più feroci compiuti sinora nella storia mondiale. Oltre 20.000 persone sono sinora morte dall’inizio delle manifestazioni di massa nel Paese. Il regime iraniano, come sappiamo, è direttamente protagonista di questo terribile crmine: in Siria, per stessa ammissione dei Pasdaran, ci sono oggi membri della Forza Quds attivi per la repressione di ogni forma di opposizione ad Assad. In questi giorni, quindi, la Repubblica Islamica ha inviato una nuova nave carica di armamenti verso la Siria. La nave, purtroppo, è passata per il Canale di Suez con la benedizione delle autorità egiziane e del nuovo Presidente Morsi. Il Cairo, infatti, ha risposto picche alle richieste internazionali di intercettare il cargo e ha lasciato passare la nave senza alcuna ispezione. Purtroppo, possiamo stare certi che, “grazie” a queste nuove armi, tante altre persone innocenti troveranno presto la morte.



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