Foto scattata dal CRS4
È stato un successo la quarta edizione di Cagliari Open Data Day 2016 “Ritorno al futuro” manifestazione dedicata alla diffusione della cultura dei dati aperti che si è svolta sabato cinque marzo.
Quella sarda è stata una giornata coinvolgente ed entusiasmante che si è inserita a pieno titolo all’interno degli “International Open Data day 2016” manifestazione svolta in tutto il mondo con diverse iniziative ed incontri per capire come usare, a fini educativi e commerciali, le informazioni che ogni giorno vengono prodotte dalle organizzazioni ed a cui anche Cagliari ha voluto per il quarto anno essere tra le protagoniste.
Il fulcro della giornata è stato un viaggio indietro nel tempo, alle origini, quando il Cagliari Open Data Day aveva portato nel capoluogo sardo il primo hackathon cittadino. “In questi anni abbiamo apprezzato una crescita di interesse per gli open data e per il digitale, ma in pochi giocano davvero con i dati – spiega il presidente dei Giuristi telematici Giovanni Battista Gallus – Per questo motivo in questa edizione abbiamo pensato di eliminare gli interventi dei relatori e dare spazio alla pratica, mettendo gli esperti accanto ai non esperti“.
Numeri. Una maratona informatica, quella della IV edizione, a cui hanno partecipato complessivamente sette classi provenienti dall’Istituto Giua e dallo Scano a cui si sono aggiunti cittadini di tutte le età che hanno lavorato direttamente sui dati della Pubblica amministrazione. Centodieci sono stati i partecipanti che si sono suddivisi in otto sono tavoli tematici che durante la mattinata hanno lavorato sui dati aperti.
I progetti hanno spaziato dalla realizzazione di mappe relative alle zone con il maggior numero di incidenti stradali o le zone della città con il maggior numero di rimozioni di autoveicoli, ma anche la variazione demografica annuale dei quartieri del capoluogo oppure la realizzazione di applicazioni per dare maggiori informazioni sui servizi nelle zone residenziali, come supermercati, farmacie, locali, dove gli studenti universitari hanno la possibilità trasferirsi ma anche suggerimenti per il rilascio da parte della pubblica amministrazione di nuovi open data come quelli relativi ai luoghi dove i droni possono volare con la possibilità di poter creare dei servizi appositamente studiati per loro. Queste sono soltanto alcune delle diverse possibilità di come possono essere utilizzati gli open data che vengono raccolti dalle amministrazioni.
La regione Sardegna è la quarta regione, per quanto riguarda il numero di dataset rilasciati, dietro il Trentino-Alto Adige – Provincia autonoma di Trento, la Regione Lombardia e la Regione Piemonte, dato che mette in evidenza l’attenzione che l’esecutivo sta ponendo nel settore dei dati aperti. “Un passo avanti di grande significato – ha sottolinea in chiusura della maratona l’assessore degli Affari generali Gianmario Demuro -. Nella strategia della nostra Agenda Digitale i “dati aperti” rappresentano infatti uno straordinario patrimonio di conoscenze a disposizione dei cittadini. Hanno una duplice valenza: gli utenti possono giudicare con cognizione di causa l’operato di chi amministra la res publica e avere informazioni dettagliate su tutto ciò che riguarda la vita della Regione. L’obiettivo è quello di rendere la pubblica amministrazione più moderna, efficiente e trasparente. E’ un dato concreto del nostro presente e un modo per garantire e rafforzare la cultura digitale”. L’Assessore ha inoltre sottolineato come “gli Open Data rappresentano una grande opportunità di crescita sociale ed economica e un ambito su cui scommettere per trovare nel futuro immediato nuovi spazi per tanti giovani alla ricerca di un lavoro“.
L’iniziativa è stata organizzata dal Circolo dei Giuristi telematici in collaborazione con il Gulch (Gruppo Utenti Linux Cagliari) e dal Crs4 (Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna).