Lo scorso 17 febbraio, DataMediaHub e Human Highway hanno indetto un concorso informale sull’analisi dei dati prodotti da UAC Meter nel mese di gennaio 2015. Il dataset è stato reso disponibile sul sito di Human Highway ed è stato scaricato 81 volte fino al 7 marzo, giorno di chiusura del concorso. I dati in esso contenuti si riferiscono a oltre 80mila articoli comparsi su 73 testate d’informazione online e per ogni articolo presentano URL, titolo e tag, data di pubblicazione e numero di condivisioni su quattro social network (Facebook, Twitter, Google Plus e LinkedIn).
Il lavoro più interessante è stato prodotto da Stefano Perna e da Pierluigi Vitale di Data Factory: il loro widget — prodotto con Tableau — si basa sull’idea della social sphere e mette in evidenza tutte le dimensioni presenti nel dataset, evidenziando in modo efficace gli articoli con il maggior numero di condivisioni. Inoltre, l’interattività del widget consente di individuare alcuni segmenti di notizie filtrando i risultati per parola chiave, testata, data di pubblicazione, social network e singolo articolo.
Si nota, tuttavia, un po’ ridondanza tra il ruolo social sphere complessiva e quelle dei singoli social e non è facile riconoscere molti degli elementi nelle sfere a causa della loro dimensione contenuta. Un notevole miglioramento dell’analisi sarebbe possibile se gli articoli fossero classificati in base al tema trattato, un arricchimento dei dati che Human Highway sta progettando di introdurre nelle prossime settimane.
Abbiamo chiesto a Stefano e Pierluigi di raccontarci l’approccio con il quale hanno prodotto il loro lavoro con tre domande.
[1] Quanto tempo avete impiegato per sviluppare il widget e quali difficoltà avete incontrato?
Il tempo impiegato nella produzione della visualizzazione è stato relativamente breve. Un paio di mattinate intense.
La difficoltà maggiore non è stata di tipo tecnico ma ideativo: trovare la forma visuale più adatta a semplificare l’accesso e l’esplorazione di un numero così elevato di dati pur rispettandone la complessità e la profondità. Il tentativo era quello di produrre un output che risultasse allo stesso tempo leggibile, esplorabile ed anche accattivante e che inoltre lasciasse al fruitore un’ampia gamma di percorsi di lettura.
[2] Il risultato finale di un lavoro di questo tipo è frutto di un’idea iniziale o emerge man mano che metti “la testa e le mani” sui dati?
In questo caso specifico hanno funzionato entrambi gli approcci. Da un lato questa visualizzazione contiene un’idea di design dei dati su cui eravamo già al lavoro, una modalità in grado di rispecchiare visivamente la concezione dei social media come ecosistemi. Dall’altro, lavorando concretamente sui dati e iniziando a prenderci confidenza, la forma ha iniziato a emergere attraverso una serie di iterazioni. Diciamo che si è trattato di una sintesi tra le due modalità: un’idea/guida visiva e una tipologia di dati che si prestavano particolarmente bene per far emergere forme di quel tipo.
[3] Su quali temi e quali dati vi piacerebbe lavorare?
Lavoriamo quotidianamente su tutto quanto è possibile estrarre dai social media e dal Web in generale. E’ un’inesauribile fonte di ispirazione e di spunti di ricerca. Senza escludere l’universo dischiuso dagli OpenData, un vero e proprio big bang. Da appassionati analisti e designer dei dati, ci piace accogliere nuove sfide che ci consentano di “cartografare” la complessità.