L’associazione CNA Gallura ascolta 361 imprenditori della provincia. Un’operazione inedita e innovativa, mai fatta in Sardegna, che mette insieme ricerca economica, tecnica statistica, competenze relazionali e il mondo partecipativo del web 2.0, per intendersi social network come Facebook e blog di discussione come quello che due anni fa consacrò Barack Obama 44° presidente degli Stati Uniti d’America. Per sconfiggere la crisi servono nuove idee per tornare a crescere: CNA Gallura ha così deciso di puntare su quella metodologia integrata e di applicarla al patrimonio di esperienze di ogni settore produttivo. 361 piccoli e medi imprenditori (di cui solo il 33% artigiani) in rappresentanza statistica delle 18.500 imprese attive della provincia di Olbia-Tempio verranno intervistati uno ad uno nel corso dei prossimi tre mesi. Lo scopo è raccogliere “dal basso” (bottom-up) indicazioni, opinioni e proposte che, sintetizzate e ponderate, diverranno istruzioni di lavoro per la classe dirigente del territorio. Le imprese, vivendo soprattutto di informazioni, competenze e rapporti di lavoro tra persone, sono infatti un giacimento formidabile di conoscenze da valorizzare, proprio per scoprire e costruire nuove opportunità. Sulla base di questa idea forte, ribadita pochi giorni fa durante i lavori dell’ultima edizione del Festival dell’Economia di Trento, gli artigiani e i dirigenti della CNA Gallura hanno deciso di rivolgersi direttamente agli altri colleghi imprenditori per mettere a punto e condividere idee e modi utili a sconfiggere una crisi strutturale sempre più grave, alla quale istituzioni e politiche tradizionali non sembrano ancora in grado dopo ben due anni di dare risposte efficaci. In pratica c’è l’aspettativa e la necessità che contenuti inediti orientino anche una politica intesa come altruismo, innovazione e merito, al posto di promesse di finanziamenti pubblici non più ricevibili. All’incontro stampa di oggi presso la sede della CNA Gallura in occasione della presentazione del progetto “Operazione Bottom-up – La parola alle imprese”, sono intervenuti giornalisti, pubblicisti, operatori del web e responsabili di enti pubblici, associazioni e imprese, perché il problema è generalizzato. Hanno affrontato quegli argomenti i responsabili CNA di Olbia-Tempio tra cui il fondatore e presidente onorario Giuseppe Mura, il segretario provinciale Massimo Bonacossa, il presidente Salvatorico Cherchi, la direttrice del consorzio servizi Marina Deledda insieme con il responsabile del gruppo di ricerca Andrea Zironi, capo analista dello Studio Giaccardi & Associati. “La situazione del tessuto economico e sociale provinciale – denunciano i responsabili di CNA Gallura – è divenuta molto seria e occorre trovare modelli e modalità nuove per tornare a crescere”. In Gallura non ci sono più importanti cantieri edili aperti e l’intera filiera delle costruzioni ne sta risentendo; lo stesso settore della nautica accusa una forte riduzione delle commesse; le altre attività caratteristiche del territorio (agro-alimentare, servizi al turismo, servizi alla persona, etc.) soffrono a loro volta un notevole ridimensionamento operativo, mentre il tasso di sviluppo imprenditoriale, cioè la differenza tra società neo costituite e attività cessate, è diventato per la prima volta negativo dopo molti anni di trend positivo. In tale contesto, il sistema artigiano della provincia, 6.500 soggetti pari al 35% del totale delle imprese attive, vede ormai un’azienda su tre in grave difficoltà a causa anche di una gestione sbagliata dell’informazione sulla crisi e una concomitante stretta tributaria che non risparmia nessuno, neanche chi da mesi e mesi potrebbe incassare pagamenti dai vari enti pubblici ritardatari mentre invece non riesce a far fronte ai più banali impegni fiscali. Il progetto Bottom-up di CNA Gallura servirà anche a questo: far sapere e far discutere di cose che non si conoscono a sufficienza ma che, se non affrontate, rischiano di cambiare in peggio la vita di migliaia di persone e famiglie.
OPERAZIONE BOTTOM-UP, la parola alle imprese per sconfiggere la crisi.L’associazione CNA Gallura in ascolto di 361 imprenditori della provincia.
Un’operazione inedita e innovativa, mai fatta in Sardegna, che mette insieme ricerca economica, tecnica statistica, competenze relazionali e il mondo partecipativo del web 2.0, per intendersi social network come Facebook e blog di discussione come quello che due anni fa consacrò Barack Obama 44° presidente degli Stati Uniti d’America.Per sconfiggere la crisi servono nuove idee per tornare a crescere: CNA Gallura ha così deciso di puntare su quella metodologia integrata e di applicarla al patrimonio di esperienze di ogni settore produttivo. 361 piccoli e medi imprenditori (di cui solo il 33% artigiani) in rappresentanza statistica delle 18.500 imprese attive della provincia di Olbia-Tempio verranno intervistati uno ad uno nel corso dei prossimi tre mesi. Lo scopo è raccogliere “dal basso” (bottom-up) indicazioni, opinioni e proposte che, sintetizzate e ponderate, diverranno istruzioni di lavoro per la classe dirigente del territorio. Da lunedì 21 giugno, viene anche aperta la discussione a tutti sul blog http://cnagallura.bottom-up.it .Le imprese, vivendo soprattutto di informazioni, competenze e rapporti di lavoro tra persone, sono infatti un giacimento formidabile di conoscenze da valorizzare, proprio per scoprire e costruire nuove opportunità. Sulla base di questa idea forte, ribadita pochi giorni fa durante i lavori dell’ultima edizione del Festival dell’Economia di Trento, gli artigiani e i dirigenti della CNA Gallura hanno deciso di rivolgersi direttamente agli altri colleghi imprenditori per mettere a punto e condividere idee e modi utili a sconfiggere una crisi strutturale sempre più grave, alla quale istituzioni e politiche tradizionali non sembrano ancora in grado dopo ben due anni di dare risposte efficaci. In pratica c’è l’aspettativa e la necessità che contenuti inediti orientino anche una politica intesa come altruismo, innovazione e merito, al posto di promesse di finanziamenti pubblici non più ricevibili.All’incontro stampa di oggi presso la sede della CNA Gallura in occasione della presentazione del progetto “Operazione Bottom-up – La parola alle imprese”, sono intervenuti giornalisti, pubblicisti, operatori del web e responsabili di enti pubblici, associazioni e imprese, perché il problema è generalizzato. Hanno affrontato quegli argomenti i responsabili CNA di Olbia-Tempio tra cui il fondatore e presidente onorario Giuseppe Mura, il segretario provinciale Massimo Bonacossa, il presidente Salvatorico Cherchi, la direttrice del consorzio servizi Marina Deledda insieme con il responsabile del gruppo di ricerca Andrea Zironi, capo analista dello Studio Giaccardi & Associati.“La situazione del tessuto economico e sociale provinciale – denunciano i responsabili di CNA Gallura – è divenuta molto seria e occorre trovare modelli e modalità nuove per tornare a crescere”. In Gallura non ci sono più importanti cantieri edili aperti e l’intera filiera delle costruzioni ne sta risentendo; lo stesso settore della nautica accusa una forte riduzione delle commesse; le altre attività caratteristiche del territorio (agro-alimentare, servizi al turismo, servizi alla persona, etc.) soffrono a loro volta un notevole ridimensionamento operativo, mentre il tasso di sviluppo imprenditoriale, cioè la differenza tra società neo costituite e attività cessate, è diventato per la prima volta negativo dopo molti anni di trend positivo. In tale contesto, il sistema artigiano della provincia, 6.500 soggetti pari al 35% del totale delle imprese attive, vede ormai un’azienda su tre in grave difficoltà a causa anche di una gestione sbagliata dell’informazione sulla crisi e una concomitante stretta tributaria che non risparmia nessuno, neanche chi da mesi e mesi potrebbe incassare pagamenti dai vari enti pubblici ritardatari mentre invece non riesce a far fronte ai più banali impegni fiscali. Il progetto Bottom-up di CNA Gallura servirà anche a questo: far sapere e far discutere di cose che non si conoscono a sufficienza ma che, se non affrontate, rischiano di cambiare in peggio la vita di migliaia di persone e famiglie.