Un sodalizio criminale made in Sardegna operava nell’alto Lazio. In Tuscia tra Lazio e Toscana erano cresciuti in modo esponenziale furti, incendi di aziende agricole, di auto e di negozi, ma anche rapine. Sgominata una banda dedita traffico di sostanze stupefacenti, ricettazione e possesso di armi clandestine.
L’operazione Mamuthones, così chiamata forse per l’origine sarda dei fermati è stata portata avanti dai i carabinieri del comando provinciale di Viterbo e della compagnia di Ronciglione . Un particolare giro di racket che prevedeva non tanto l’estorsione di denaro ma l’assunzione di uomini vicini alla banda in aziende della Tuscia.
Fermati
- Pier Paolo Mulas, 53 anni, di Escolca,
- Salvatore Medde, 48 anni, di Borore,
- Gavino Medde, 53 anni, di Ghilarza,
- Giuseppe Medde, 51 anni, di Borore,
- Giovanni Medde, 56 anni, di Borore,
- Mario Tatti, 55 anni, di Nughedu Santa Vittoria,
- Francesco Benito Salaris, 74 anni, di Sassari,
- Gavino Goddi, 51 anni, di Orune,
- Bernardino Goddi, 47 anni, di Orune
- Gian Mauro Contena, 44 anni di Nuoro.
Ordine di custodia cautelare ha raggiunto anche:
- Claudio Liberati, 45 anni di Monterosi,
- Salvatorangelo Spiga, 27 anni, di Mazzano Romano
- Massimo Petrelli, 56 anni di Carbognago.