OPERAZIONE MARKETING
E’ strano che coloro che appaiono così attenti alle spese del funzionamento di quei palazzi non si siano posti il problema dei costi per una manifestazione senza risultati, in un luogo già di per sé tanto costoso per il suo normale funzionamento. Una sceneggiata che è andata contro il Parlamento, effettuata, per altro, in una sede impropria, perché è stata una manifestazione prettamente politica che si sarebbe potuta svolgere in qualunque altro luogo, meno costoso per i cittadini.
E’ stata solo una gag, una trovata pubblicitaria, un’operazione di marketing, perché il capo e sottocapo hanno capito che il rifiuto categorico del mcs di dialogare a prescindere con chiunque, ha allontanato molti elettori, disgustati dal fatto che il loro voto è stato inutile, per cui hanno dovuto trovare, ancora una volta, il modo di accentrare su di loro l’attenzione dei media. Cosa che sono costretti a fare in continuazione per mantenere alta l’attenzione su di loro. Meraviglia parecchio che i grandi giornali non abbiano ancora capito che tutti questi giochetti servono solo per mantenere viva l’attenzione su di loro in quanto tali e non su che cosa fanno di nuovo che serva al Paese.
Come in tutte le cose nuove il momento più propizio per essere credibili è l’inizio, se l’inizio si mostra deludente si corre il rischio di non contare nulla neppure per il futuro. Si può dire che tutta l’Italia aspettava l’arrivo di questi “nuovissimi” per capire che cosa avrebbero fatto per cambiare questo Paese, per aprire il Parlamento come una scatola di tonno, e invece dentro il Parlamento ci si sono chiusi loro. Sostanzialmente il grandioso e carismatico mcs è diventando la “casta” del no.