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Operazione Revolution: tutti i nomi. Le ‘ndrine trafficano droga e denaro?

Creato il 18 ottobre 2012 da Yellowflate @yellowflate

Operazione Revolution: tutti i nomi. Le 'ndrine trafficano droga e denaro?Reggio Calabria. l’operazione Revolution è stata di grande importanza i risultati sono notevoli. Sono state consegnate 29 ordinanze di custodia cautelare  a persone che, a quanto pare erano dedite allo spaccio di cocaina e spendita ed introduzione nel territorio dello Stato di un falso Bond della Federal Reserve degli Stati Uniti d’America del valore nominale di 500.000.000 di US dollars.

Le operazioni sono state complesse ed il quadro investigativo seguite da dal Procuratore Capo F.F. della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Dr. Ottavio SFERLAZZA, dal Proc. Aggiunto Dr. Nicola GRATTERI e dai Sostituti Procuratori D.D.A. – Dott. Federico PERRONE CAPANO e Dr. Francesco TEDESCO.

Le indagini pare partono dal  rinvenimento di un pacco contenente cocaina in forma liquida, effettuato – in data 20 marzo 2010 – dai militari appartenenti al Gruppo della Guarda di Finanza di Milano/Malpensa ha costituito l’innesco delle indagini i cui esiti sono alla base dell’operazione odierna, convenzionalmente denominata “Operazione Revolution”. Così riporta Tele Reggio  Il pacco postale, proveniente dall’Argentina e con destinazione finale Africo Nuovo, riportava i seguenti dati identificativi: “Mittente: VENTRESCA ROQUE Nicolas, Calle San Lorenzo n. 1442 – MARTINEZ PEIA BSAS Argentina; Destinatario: MAVIGLIA Geremia, via Garibaldi n. 13 89030 Africo Nuovo – Reggio Calabria – Italia”.

Durante un ispezione si scopre che il pacco conteun set di accessori da bagno in plastica, le cui cavità interne erano state riempite di cocaina in forma liquida, del peso lordo pari a gr. 1.482, che a seguito di un laborioso processo di raffinazione, avrebbe consentito di ottenere circa 500 grammi di cocaina.

Partono da qui le indagini che hanno visto operative anche le  Procure di Busto Arsizio e Reggio Calabria, la locale Direzione Distrettuale Antimafia autorizzava il G.O.A. ad eseguire (dopo la sostituzione della cocaina con lidocaina, sostanza inerte che ad un drop test da gli stessi risultati dello stupefacente) attività investigativa per individuare i componenti dell’organizzazione criminale coinvolti nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Dall’accertamento della corrispondenza tra il destinatario del pacco e colui che lo ha materialmente ritirato, ha preso corpo la complessa ed articolata attività investigativa che ha consentito di accertare come il sodalizio individuato mantenesse – e sino ad oggi ha mantenuto – saldi rapporti con il territorio di origine nella provincia di Reggio Calabria, in particolar modo con i paesi di provenienza dei principali indagati, San Luca, Bovalino ed Africo, ma con una capacità di proiezione e di infiltrazione su tutto il territorio nazionale ed internazionale. Le indagini, infatti, hanno permesso di constatare come i membri dell’organizzazione disponessero di basi logistiche ed appoggi in tutta Italia, in particolar modo a Milano, nei paesi dell’hinterland milanese, e nei principali Paesi europei, quali Germania (Duisburg, Oberhausen e Dusseldorf), Olanda (Amsterdam) e Belgio (Anversa). L’Operazione odierna può essere suddivisa, idealmente, in tre fasi: - la prima fase delle indagini ha permesso di individuare – grazie al rinvenimento del pacco postale destinato ad Africo – il gruppo criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti con proiezione sul cosentino. In tale ambito, grazie ad una telecamera posizionata in prossimità dell’Ufficio postale di Africo Nuovo, veniva identificato il MAVIGLIA Geremia cl. ‘75 in colui che materialmente ha ritirato il pacco contenente la cocaina in soluzione liquida. Individuato l’anello debole dell’organizzazione, venivano individuati MAVIGLIA Maurizio cl. ‘79, LA CAVA Francesco cl. ‘74, MEDURI Francesco cl. ‘72, i quali erano i soggetti dediti al traffico illecito nella città di Cosenza. - La seconda fase ha consentito di individuare il cd. “anello intermedio” dell’organizzazione, composta da personaggi di indubbio spessore criminale, legati – per vincoli di sangue – alla ‘ndrina BRUZZANITI di Africo. In tale ambito, veniva individuato il gruppo criminale facente capo a BRUZZANITI Sandro cl. ‘83, affiliato alla famiglia di ‘ndrangheta BRUZZANITI, legata alla cosca MORABITO – PALAMARA – BRUZZANITI di Africo. Nel corso delle indagini, il BRUZZANITI Sandro ha esercitato, senza soluzioni di continuità, la sua costante attività di cessione di sostanze stupefacenti per quantitativi stimabili in diverse decine di chilogrammi di cocaina, unitamente ai suoi “collaboratori” MOLLICA Mario Francesco cl. ‘73, BRANCATISANO Giovanni cl. ‘88, CURINGA Domenico cl. ‘48, FERRARA Carlo cl. ‘66, OLIVERIO Domenico cl. ’71 e MORABITO Pasqualino cl. ’68 – nipote del noto capo cosca MORABITO Giuseppe “U Tiradritto”. Nell’agosto 2010, il gruppo criminale legato a BRUZZANITI Sandro ha trattato la vendita di una partita di cinque chilogrammi di cocaina a ZURLO Vincenzo cl. ‘56 alias “Lo Zio” – soggetto appartenente alla Sacra Corona Unita – il quale – ancorché paraplegico – operava con disinvoltura nel settore del traffici illeciti di cocaina. Nell’odierna Operazione Revolution lo stesso è risultato a capo di gruppo criminale pugliese, nelle cui fila figuravano altri soggetti noti alle Forze dell’Ordine per fatti di contrabbando, quali FLORE Antonio cl. ‘67, TANZARELLA TANZARELLA Cataldo cl. ‘48, LA CORTE Cosimo cl. ‘79, UNGARO Paolo Francesco cl. ’72 e CANTORO Giuseppe cl. ‘62. In particolare, le investigazioni hanno consentito di individuare “una corsia preferenziale” tra gli “Africoti” – grazie all’intermediazione di BRANCATISANO Giovanni – ed i “pugliesi” – rappresentati dai fratelli ZOCCOLI Severino Rocco cl. ‘63 e Francesco cl. ’72 (di origini calabresi) Tra l’altro, durante le trattative tra calabresi e pugliesi ZOCCOLI Francesco era in stato di latitanza ed ospitato proprio da FLORE Antonio (noto imprenditore edile di Ostuni attivo anche nei lavori di edilizia). Il collegamento tra il gruppo criminale dei pugliesi e quello degli “Africoti”, testimoniato oltreché dall’ospitalità offerta a ZOCCOLI Francesco durante il suo stato di latitanza, emerge anche da due “pizzini” rinvenuti presso l’abitazione di FLORE Antonio durante una perquisizione effettuata da questo Nucleo Pt nel marzo 2011. Infatti, in quel contesto, tra gli effetti personali di FLORE Antonio vennero rinvenuti un “pizzino” sul quale era stato annotato l’indirizzo mail di ZOCCOLI Francesco ed un altro “pizzino” ove erano annotate le generalità GIORGI Antonio cl. ’33 – personaggio di spicco dell’omonima cosca GIORGI di San Luca, attualmente detenuto presso la Casa circondariale di Bari. Il monitoraggio della cessione dell’importante partita di cocaina ha consentito di individuare il cd. “anello superiore” dell’organizzazione, rappresentato da PIZZATA Bruno cl. ‘59 e STRANGIO Francesco cl. ‘46, personaggi di spicco della cosca di ‘ndrangheta di San Luca NIRTA – STRANGIO. - La terza fase delle indagini ha, infine, consentito di identificare il comune denominatore al gruppo criminale dei calabresi ed il gruppo criminale dei pugliesi. Infatti, la partita di cocaina da cedere ai pugliesi doveva essere fornita dal narcotrafficante PIZZATA Bruno. Cessione di cocaina non andata a buon fine a causa dell’errato “taglio” della stessa che, di fatto, ha reso inutilizzabile la sostanza stupefacente. La mancata cessione del 2010 è il momento investigativo che permette di individuare il vertice della piramide criminale, rappresentata da STRANGIO Francesco e PIZZATA Bruno, brokers della cocaina con capacità di trattare direttamente con i narcos sudamericani. Tra l’altro, le investigazioni hanno consentito di accertare come i due promotori dell’organizzazione fossero in grado di muoversi agevolmente su tutto il territorio nazionale ed europeo, potendo vantare basi logistiche in Germania, nelle città di Duisburg ed Oberhausen, in Olanda, nella capitale Amsterdam, e nella città belga di Anversa. Inoltre, l’affiliazione ‘ndranghetista dello STRANGIO e del PIZZATA ha determinato la facilità di trattare direttamente l’acquisto di ingenti partite di cocaina, occultate in container, da far giungere in tutti i porti europei attraverso le cargoship provenienti dal Sud America. Nelle loro attività illecite, i due promotori si sono avvalsi del “servizio” di PIZZATA Sebastiano cl. ‘88 (figlio di PIZZATA Bruno), MORGANTE Vincenzo cl. ‘70 e BETTINI Olinto cl. ’71 – cittadino belga. Il definitivo riscontro sul ruolo di tutti i componenti dell’organizzazione calabrese veniva acquisito allorquando si individuava un ingente carico di cocaina occultato all’interno di un container imbarcato sulla cargoship STAR PRIMA, salpata dal porto di Santa Marta (Colombia) in data 21 gennaio 2011 e giunta al porto di Anversa (Belgio), in data 31 gennaio 2011. Sotto la direzione della locale Direzione Distrettuale Antimafia, in data 4 febbraio 2011, militari del G.I.C.O./Sezione G.O.A., unitamente a militari del R.O.S. dell’Arma dei Carabinieri di Milano, in collaborazione con la Polizia del Commissariato 21 di Duisburg, facevano irruzione in una pizzeria gestita da calabresi (“Pizzeria La Cucina”) situata nella cittadina tedesca di Oberhausen, scovando il latitante PIZZATA Bruno. A latere del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, le investigazioni sul gruppo pugliese hanno consentito di accertare che il medesimo gruppo era contestualmente impegnato nell’introduzione – sul territorio nazionale – di Bond della Federal Reserve degli Stati Uniti d’America falsi, del valore nominale di 500.000.000 di $, al fine di precostituire delle linee di credito, da utilizzare per successive investimenti imprenditoriali. Al fine di bloccare l’evidente danno economico che avrebbe causato tale operazione finanziaria, il 24 marzo 2011, presso l’abitazione di FLORE Antonio veniva rinvenuto in una cassaforte e, pertanto, sottoposto a sequestro il “falso” Bond emesso dalla Federal Reserve degli Stati Uniti d’America del valore nominale pari a 500.000.000 (Cinquecentomilioni) di US Dollars. Tale rinvenimento ha permesso, quindi, di dare riscontro alle risultanze investigative derivanti dalle attività tecniche di intercettazione, constatando l’esistenza di un gruppo criminale, dedito alla spendita ed introduzione nel territorio dello Stato di falsi Bond della Federal Reserve degli Stati Uniti d’America, composto da SPAGNOLO Mario cl. ‘62, BRESCIA Leonardo cl. ‘70, MOLINARI Alessandro cl. ‘65, SORRONE Giancarlo cl. ‘65 e RIBEZZI Cosimo cl. ’59. La complessa operazione è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione ed il coordinamento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, del Comando Generale della Guardia di Finanza – II Reparto e del Servizio Centrale I.C.O. di Roma e il fondamentale ausilio della POLIZEI DES LANDES NOORDRHEIN WESTFALEN DI Duisburg. L’operazione è stata eseguita nelle Province di Reggio Calabria, Cosenza, Brindisi, Milano, Monza/Brianza, Como, l’Aquila, Pisa, Chieti e Genova ed ha visto l’impiego di circa 160 militari. (fonte Reggio TV)

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