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Operazione Vitruvio. Indagati, arresti e perquisizioni negli uffici tecnici dei Municipi e nelle Asl di Roma. Finalmente abbiamo una Procura della Repubblica degna di questo nome?

Creato il 08 gennaio 2015 da Romafaschifo
Operazione Vitruvio. Indagati, arresti e perquisizioni negli uffici tecnici dei Municipi e nelle Asl di Roma. Finalmente abbiamo una Procura della Repubblica degna di questo nome?
Con tutte le redazioni appesantite dai bagordi festivi e concentrate al massimo, con le poche risorse a disposizione, sui fattacci di Parigi e del massacro nella redazione di Charlie Hebdo, sta passando sotto silenzio una notizia clamorosa proveniente, ancora una volta, dalla Procura di Roma da dove Giuseppe Pignatone sta trasformando il Porto delle Nebbie in una Casa di Cristallo attraverso i muri trasparenti della quale si possono finalmente analizzare tutti i miliardi di zozzerie che hanno ridotto Roma nel posto più raccapricciante d'Europa dove vivere, dove intraprendere, dove allevare un figlio, dove studiare, dove nascere, dove morire, dove investire, perfino dove venire in vacanza. 

L'operazione Vitruvio, scattata oggi, è avara di notizie o, appunto, come dicevamo, le redazioni hanno poche cartucce da sparare e pochi uomini da sguinzagliare sulle tracce della nuova inchiesta. 28 indagati, 22 arresti (impiegati negli uffici tecnici dei Municipi di Roma Capitale e in un'Asl oltre che alcuni imprenditori e professionisti), 40 perquisizioni. L'operazione Vitruvio è in corso in queste ore ed è la prima dimostrazione - altre seguiranno - che Mafia Capitale (l'operazione Mondo di Mezzo compie un mese in questi giorni anche se sembra passato un secolo) non è altro che la punta di un iceberg enorme di corruzione, connivenze, vessazioni, malversazioni, truffe contro pubblico e contro privati.

Roma non vive il disastro che vive per caso, per combinazione, per sfortuna. Roma è diventata un posto inospitale per le persone per bene e per imprenditori di qualità perché c'è chi su questa ospitalità lucra e marcia. Perché c'è chi guadagna, e molto, nel rendere questa città frequentabile, accettabile, praticabile solo da cittadini disonesti e imprenditori di quart'ordine, disposti a tutto.

La speranza è che operazioni come Vitruvio scoperchino i pentoloni del malaffare che si annidano negli uffici, nelle stanze, nei corridoi, nelle aree tecniche di praticamente tutti i settori della pubblica amministrazione marcia di Roma. Se la città dove vivete ha le tasse più alte e i servizi più scarsi d'Italia e d'Europa non è dovuto alla casualità, bensì ad una classe politica scadente e ad una classe dirigenziale corrotta fino al midollo. Talmente corrotta da esserlo anche quando non percepisce effettivamente denaro in cambio di favori: corrotta intellettualmente. E omertosa a livelli che non si sono raggiunti neppure lontanamente nel sud Italia in decenni passati.

A Roma il livello di corruzione è considerato norma. E' ormai qualcosa di rassicurante, di sicuro, di inscalfibile. Sono nate le figure dei "facilitatori". Se devi ottenere un permesso o aprire una attività commerciale non devi neppure più scomodarti a cercare il funzionario da corrompere: ci sono delle agenzie apposite che lo fanno per mascherando il tutto da servizio all'imprenditore. La corruzione fatta sistema. Perché, come si dice nelle intercettazioni di Vitruvio nelle more dei colloqui tra imprenditori edili, questi funzionari comunali "stanno lì solo per speculà, ogni tanto li dobbiamo foraggià, sono pozzi senza fine, io je do 5mila euro a cantiere"...


I NOMI (in evoluzione...)
IN CARCERE
Stefano Urbinati, Roberto Biagini, Simone Casale, Giovanni Grillo, Maurizio Paiella e Marcello Fioravanti.
AI DOMICILIARI
Gianluca Sicari, Gianfranco Morani, Sandro Costantini, Rodolfo Ercolani, Claudio Pompei, Franco De Angelis, Andrea Costa, Giovanni Ceci, Claudio Guidi, Maurizio Sabatini, Andrea Dionisi, Guido Bizzarri, Costantino D'Amico, Franco Di Carlo, Claudio Rampazzi, Giacomo Ceccarelli.
OBBLIGO DI FIRMA
Mauro Raggianti, Emiliano Gaspari, Daniele Losani, Paolo Bonardini, Massimo Gaiarin, Domenico Antonio Colarusso.

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