Opinioni sull'allattamento esclusivo: IBFAN Italia - MAMI Movimento Allattamento Materno Italiano

Da Mammamodellobase
Come consigliato da una lettrice Vi posto questo articolo ... per conoscenza... per riflettere.. come sempre...

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OMUNICATO STAMPA CONGIUNTOIBFAN ItaliaMAMI Movimento Allattamento Materno ItalianoBaby ConsumersIl Melogranodel Troppe poppate non fanno male17.01.2011Venerdì 14 gennaio 2011 il British Medical Journal ha pubblicato un articolo che mette in dubbio la raccomandazionedell'OMS di allattare esclusivamente al seno per 6 mesi (l'articolo può essere scaricato gratuitamente a questo indirizzohttp://www.bmj.com/content/342/bmj.c5955.fullI media, in Italia e altrove, hanno ripreso questo articolo e ne stanno diffondendo il discutibile messaggio in un modo che).potrebbe confondere le madri e le famiglie con una conseguente riduzione della percentuale di donne cheallatta esclusivamente al seno per 6 mesinumerose associazioni professionali. Il quotidiano La Stampa, per esempio, titola non esiste nessuna ricerca e nessun ricercatore al mondo, nemmeno gli autori dell'articolo britannico, che possanodimostrare danni da allattamento al seno.È curioso che suscitino molto interesse gli articoli che spingono ad allattare di meno, mentre non destano il benché minimoscalpore la grande quantità di studi che dimostrano come, anche nel ricco occidente, i bambini alimentati con latteartificiale o svezzati troppo presto con cibi solidi corrano il rischio di contrarre numerose malattie, da numerose infezioniall'obesità, con altissimi costi per l'individuo, la famiglia, il sistema sanitario, la società e l'ambiente. Non sarà per eccessodi riverenza nei confronti delle multinazionali e delle loro inserzioni pubblicitarie?È altrettanto curioso come buone pratiche per proteggere la salute dei nostri bambini a costo zero passino in sordina. Unesempio? L'articolo del British Medical Journal paventa tra gli altri il rischio di anemia nei bambini allattati esclusivamente alseno fino ai 6 mesi. L'argomento “ferro” e “anemia” è in gran voga ultimamente, come dimostrano le campagnepubblicitarie di alimenti per l'infanzia. Non tutti sanno però che per aumentare efficacemente le riserve di ferro di unneonato e prevenire l'anemia è sufficiente attendere un paio di minuti prima di tagliare il cordone ombelicale al momentodel parto. Una pratica del tutto gratuita, priva di rischi, e che rende inutile, per la maggior parte dei bambini, l'uso dialimenti fortificati in ferro (con buona pace di chi li produce).Chi si occupa di salute dovrebbe informare i genitori che l'indicazione sull'età del cosiddetto svezzamento (il terminecorretto è “alimentazione complementare” poiché si tratta, appunto, di introdurre cibi idonei all’età del bambino,proseguendo l’allattamento al seno) è un riferimento generico: pubblica, valide a livello di popolazione generale.Per fortuna i nostri bambini non leggono né le raccomandazioni dell'OMS né gli articoli del British MedicalJournalaltro operatore sanitario sanno benissimo che ci sono dei bimbi che sono pronti ad aggiungere altri cibi al latte maternoprima dei 6 mesi (anche se sono rarissimi i bimbi pronti a 4 mesi), come ce ne sono che a 6 mesi non sono ancora pronti,ed allora bisogna aspettare i 7 o gli 8 mesi, continuando ad offrire, senza forzare, cibi sani e sicuri.L'introduzione di altri alimenti in aggiunta al latte materno è una delle tante tappe dello sviluppo del bambino, e così comeper camminare o parlare c'è una grande variabilità da un bimbo all'altro: non tutti i bambini camminano a 12 mesi, ma ungenitore non si preoccupa se a quell'età suo figlio non cammina. Come mai non si trasmette la stessa serenità rispettoall'alimentazione? Forse perché, purtroppo, ci stanno dietro enormi interessi economici, e spesso articoli e ricerche pilotatiad arte., periodo raccomandato anche in Italia dal Ministero della Salute e da“Troppe poppate fanno male” quandosi tratta, infatti, di raccomandazioni di salute, ma si sanno regolare in base alle loro tappe di sviluppo e ai loro bisogni nutritivi: ogni mamma ed ogni pediatra oPerché l'articolo del British Medical Journal ed il modo in cui lo presentano i media fanno acqua?· degli autori sulla base di una loro lettura di articoli già pubblicati da molti anni. Autori che tra l'altro non diconocome hanno scelto gli articoli che discutono, di che qualità siano, e quanto siano solide le rispettiveargomentazioni.È presentato come un "nuovo studio", cosa che non è, trattandosi semplicemente dell'opinione personale· finanziamenti da industrie di alimenti per l'infanziaattività. Questo non li rende certo al di sopra di ogni sospetto.Tre dei quattro autori dell'articolo, Mary Fewtrell, Alan Lucas e David Wilson, dichiarano di aver ricevuto, non per questo articolo ma per altre loro ricerche ed· la raccomandazione di continuare ad allattare anche dopo l'introduzione di alimenti complementari, fino a 2 annied oltre come dice l'OMS, o fino a quando madre e bambino lo desiderino come dice il Ministero della Salute. Gliautori mettono solamente in dubbio l'età media di introduzione dei primi alimenti in un bambino allattato al seno.Affermano che la raccomandazione dell'OMS (6 mesi) si basa su poche certezze: 18 studi, tra i quali solo 2controllati e randomizzati, cioè del tipo che offre maggiori certezze. dall'OMS gli autori citano una quindicina di articoli pubblicati dopo il 2001, cioè dopo leraccomandazioni dell'OMS, nessuno dei quali però offre maggiori certezze rispetto ai 18 studi citatidall'OMSdell'OMS.Gli autori non mettono in discussione la superiorità dell'allattamento al seno rispetto all'alimentazione artificiale, néMa nel mettere in dubbio le prove fornite. Anzi, molti di questi studi sono più deboli dei precedenti, ed alcuni portano addirittura acqua al mulino· dimostrare che, se si fanno questi studi, è perché ci sono dubbi sulle raccomandazioni OMS. Ma citare studi non ancora conclusi né pubblicati a quali conclusioni porteranno.Gli autori citano poi, scorrettamente, due studi controllati e randomizzati tuttora in corso in Gran Bretagna, quasi anon ha sensoa sostegno delle proprie opinioni, dato che non si sa nemmeno· complementari potrebbe favorire l'obesità. Secondo gli autori, è meglio anticipare l'assaggio di nuovi sapori,soprattutto quelli amari tipici delle verdure, per abituare il bambino ad apprezzarli e gradire quindi, più avanti conl'età, una dieta variata. durante la gravidanza) ha già sperimentato tutti questi sapori, che passano nel latte materno (e nelliquido amniotico)durata: il rischio legato ai cibi spazzatura e alle bibite zuccherate (prodotti dalle stesse multinazionali cheproducono cibi per l'infanzia) è noto da molti anni!Senza portare nessuna prova, l'articolo suggerisce che una ritardata (a 6 mesi) introduzione di alimentiGli autori si dimenticano di dire che il bambino allattato al seno (e prima ancora. Inoltre l’obesità potrebbe essere dovuta a fattori indipendenti dall’allattamento e dalla sua· e bisognosi di confermecomplementari potrebbe favorire l'insorgere di allergie e celiachia. Si tratta solo di ipotesi. La Società Europea diGastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica aveva già discusso l'ipotesi della celiachia alla fine del 2009ed aveva considerato le allergie, delle allergieArticoli come quello britannico hanno l'unico risultato di creare vantaggio solamente di chi produce alimenti per l'infanziafetta di mercato, cioè quella dei bambini tra i 4 e i 6 mesi.I giornalisti e i media dovrebbero approfondire in maniera indipendente da altri interessi l'argomento, prima di contribuiread aumentare la confusione.In rete sono reperibili numerosi altri commenti a questo articolo, tra i quali citiamo quelli delle risposte rapide sullo stessosito del British Medical Journal ( Portando a sostegno delle loro tesi articoli che in originale presentano già i loro risultati come preliminari, gli autori suggeriscono anche che una ritardata (a 6 mesi) introduzione di alimentiprove disponibili insufficienti a fornire certezze. Quanto alle prove riguardanti lesi tratta pure in questo caso di ipotesi, legate del resto al fatto che tuttora si ignora l'origineconfusione nei genitori e con ogni probabilità vanno a, dato che permette di guadagnare una considerevolehttp://www.bmj.com/content/342/bmj.c5955/reply#bmj_el_248152 ) e:- http://info.babymilkaction.org/news/policyblog140111- http://www.analyticalarmadillo.co.uk/2011/01/starting-solids-facts-behind-todays.htmlPer ulteriori informazioni:IBFAN Italia www.ibfanitalia.orgMAMI Movimento Allattamento Materno Italiano www.mami.orgBaby Consumers www.babyconsumers.itIl Melograno – Centri Informazione Maternità e Nascita www.melograno.orgIBFAN Italia - Via Treggiaia 11 – 50020 Romola (FI)E-mail: segreteria@ibfanitalia.org www.ibfanitalia.orgC.F.

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