Il film di Enzo D'Alò, pur nella semplificazione della sua grafica - che preferisce i colori smaltati e vivaci e le tinte nette o appena appena sfumate, nonché il disegno ben "inciso" nell'immagine - è gradevole e delicato. In più, procede con garbo e capacità di adeguarsi, senza soccombere, ai più consolidati modelli narrativi del cinema per l'infanzia, soprattutto natalizio. Non mancano gli sketch e non mancano i momenti sentenziosi o la fantasia. Le voci, poi, una volta che possiamo godere di un prodotto d'animazione nostrano, ci offrono quanto di meglio un film del genere possa richiedere: Oreste Lionello, Tonino Accolla, Peppe Barra, Silvio Orlando, Vincenzo Salemme, John Turturro e tanti altri, magari meno noti, ma non meno bravi. Marginale, invece, mi sembra il ruolo effettivo del tema dell'alterità e dello straniero: né Rocco appare effettivamente alieno all'interno del presepe, né lo zio americano assume un ruolo diverso da quello di qualunque macchietta, sia pure vista con sguardo colmo d'affetto. Nell'insieme, Opopomoz è una visione per famiglie gradevole, che può dare molti spunti di riflessione a volte anche controcorrente, però senza mai scadere nella banalità o nella mancanza di rispetto.
Il film di Enzo D'Alò, pur nella semplificazione della sua grafica - che preferisce i colori smaltati e vivaci e le tinte nette o appena appena sfumate, nonché il disegno ben "inciso" nell'immagine - è gradevole e delicato. In più, procede con garbo e capacità di adeguarsi, senza soccombere, ai più consolidati modelli narrativi del cinema per l'infanzia, soprattutto natalizio. Non mancano gli sketch e non mancano i momenti sentenziosi o la fantasia. Le voci, poi, una volta che possiamo godere di un prodotto d'animazione nostrano, ci offrono quanto di meglio un film del genere possa richiedere: Oreste Lionello, Tonino Accolla, Peppe Barra, Silvio Orlando, Vincenzo Salemme, John Turturro e tanti altri, magari meno noti, ma non meno bravi. Marginale, invece, mi sembra il ruolo effettivo del tema dell'alterità e dello straniero: né Rocco appare effettivamente alieno all'interno del presepe, né lo zio americano assume un ruolo diverso da quello di qualunque macchietta, sia pure vista con sguardo colmo d'affetto. Nell'insieme, Opopomoz è una visione per famiglie gradevole, che può dare molti spunti di riflessione a volte anche controcorrente, però senza mai scadere nella banalità o nella mancanza di rispetto.
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