Il problema della vita, che avevo già ben focalizzato a 15 anni – ma a cui non ho mai dato il giusto riconoscimento perché ero troppo stupido per darmi retta – è che il pessimismo, il cinismo e la disillusione ti fanno sentire bene e in pace con te stesso, ti forniscono quotidianamente la verità sul mondo e ti fanno sentire al sicuro e coccolato, ma sfortunatamente non sono produttivi, mentre l’ottimismo, la speranza e le illusioni, che ovviamente servono solo a preparare il terreno per la tua prossima delusione, ingannandoti riescono ad attivarti meglio di qualunque altra cosa, ti fanno vivere come un bambino felice con gli occhioni dolci, e per questo sono dannatamente utili a te e a tutta la società.Le scelte della vita, in effetti, si riducono sostanzialmente a questo: scegliere di essere consapevoli, cinici, rilassati e davvero felici (quindi, per questo, del tutto demotivati e impassibili), oppure sognare ad occhi aperti e credere continuamente di essere sul punto di ottenere la felicità, rincorrendo cazzate su cazzate di volta in volta, sbattendo i denti sugli spigoli della vita senza imparare mai la lezione, ma restando così pieni di motivazione e di voglia di fare.
Nessuno ti darà mai un premio per la tua consapevolezza e il tuo realismo, però vivrai serenamente; se invece sarai sufficientemente illuso e ottimista, vedrai che riuscirai a fare un sacco di cose buone e utili, a costo, ovviamente, di non trovare mai pace.Svegli, felici e inutili, oppure in continua fase REM, stressati e produttivi, il tutto però senza sviscerare (e sviscerarsi) questo giochetto, altrimenti ci si sveglia e non funziona più.