Un’assenza di troppi mesi quella che ho fatto nel mio blog. Ma da oggi in poi tenterò di rimediare. Me la firmate la giustificazione per quest’assenza?
Questo mi fa venire in mente che a volte, alle superiori, riuscivo a convincere la mamma a stare a casa da scuola, così la mattina dopo la domanda era: “Che scrivo sul libretto??” E allora partiva il toto-giustificazione farlocca: -indisposizione era sempre in pole position, seguita da, -problemi familiari -mal di testa, -mal di pancia (sottotitolato: ciclo). Ma c’è chi si spingeva oltre: -è morto il gatto, -non è suonata la sveglia, -la parrucchiera ha sbagliato tinta e non ho avuto il coraggio di venire a scuola con i capelli verdi! Una mia compagna ricordo che una volta scrisse: -mi sono bruciata. Ma se la preside già si immaginava pompieri che arrivavano nudi con l’estintore per spegnere i suoi bollentissimi spiriti, dovette ricredersi subito, perché la mia amica aveva semplicemente esagerato con la prima lampada della stagione.
Insomma, qualche bugia la diciamo tutti. Come Pinocchio.
La fiaba di Pinocchio ha più doppi sensi del triangolo stradale “doppio senso di circolazione”. Geppetto fu l’unico ad avere un figlio con una…insomma, con una sorta di inseminazione artificiale ante litteram, mettiamola così
Fatto sta che quando si pensa alle bugie, la storia a cui ci si riferisce è quella. Scardinando tutti i buoni propositi di Arisa, spesso la verità non è un elemento imprescindibile; ma è anche vero però che, a volte, le bugie ci salvano.
Ci salvano con le amiche e le nemiche:
- “Guarda al massimo vi raggiungo dopo”. Bugia meravigliosa. Ci salva dagli sguardi incattiviti che ci arriverebbero dicendo la verità, che spesso è: “Ma che palle non ho mica voglia di venire. Piuttosto me ne sto in divano a guardare la televisione”
- “Dai allora ci vedremo per un caffé”. Ditela tenendovi la mano sul naso perché si vedrebbe la crescita istantanea. La classica frase fatta con cui liquidare un’ex amica che incontri per strada (dopo avere fatto finta di non vederla) e dopo che, volutamente, non l’avevi più frequentata da anni. Che tradotta uguale: “Se la caffeina fosse cianuro saremmo già sedute al bar”
“Ti so dire”. Sostanzialmente significa: “Ti so dire che non vengo”. Di solito però non ci si fa proprio più sentire, cercando di evitare la persona che ci ha invitate in tutti i modi possibili. E se le le capitasse di cadere in un burrone non andremo nemmeno a salvarla. Perché una volta salvata, dopo il grazie potrebbe dirci: “Ma allora…vieni???”
“Ma no non sei ingrassata. Forse hai messo su un po’ di pancia ma…è gonfiore”. Ma quale gonfiore. Se una vostra amica vi dice così dateci un taglio con la nutella. Perché la traduzione è: “Io sono tua amica e non posso essere cattiva, ma vorrei evitare che al mare mi chiedessero di prestargli il canotto e dovergli rispondere: è la mia amica”
“Devo studiare”. Il sabato sera? Alle 11?? “Ma no, voglio andare a letto presto per essere riposata domani”. Tradotto: Rifiutare sempre chi ti preferisce i libri. La malattia potrebbe essere contagiosa.
Con i ragazzi:
- Sei carino. Ma… non sei il mio tipo”. Traduzione: “Sei un bravissimo ragazzo. Ma sei biondo e un po’ sfigatello. E a me piacciono mori e un po’ stronzi”
- “Sei simpatico, ma…”. Tradotto: “Se fossi bello almeno un decimo di quanto sei simpatico saremmo già orizzontali”
- “Non è scattato nulla”. Se il suo cervello è abbastanza scattante capirà la scusante e si dileguerà veloce come Bolt a Londra, perché la traduzione è: “L’ormone è assopito, e se non scatta lui……………..”
- “Scusa l’altra volta mi è saltata la connessione”. In realtà forse avevamo fiutato l’avvicinarsi di una proposta di uscita da parte di un tipo dal fascino non identificato. E così abbiamo schiacciato: disattiva chat. Traduzione: “Se fiuto ancora odore di proposta indecente la chat mi si disattiverà di nuovo. Non è colpa mia…ADSL birichina”
Io le ho dette tutte…o quasi. E ce ne sarebbero molte altre.
Non è cattiveria, a volte ne abbiamo bisogno. Certo è che, altrettante volte, un grillo parlante che ci consigliasse che fare sarebbe indispensabile. Perché la verità è sempre migliore di qualsiasi bugia…o QUASI