È passato un anno dallo sgombero del loro presidio ai Cantieri Navali di Trapani. Oggi la Satin, la società che ‘li aveva fatti fuori’ con il bene placido della legge e delle istituzioni, è fallita. Pubblichiamo un comunicato con le reazioni degli ex lavoratori, pronti a mettersi in gioco come cooperativa per ridare vita a quel sito industriale. Le istituzioni faranno la loro parte?
“Il giorno 03 aprile 2013 la sezione fallimentare del Tribunale di Trapani ha decretato il FALLIMENTO della Satin-Cnt.
Quest’ultimo accadimento dimostra incontrovertibilmente la fondatezza delle nostre analisi e la correttezza delle nostre previsioni. Eravamo certi, e lo abbiamo detto più volte, che il percorso intrapreso dalla dirigenza aziendale si sarebbe concluso inevitabilmente con il fallimento delle due società.
Per più un anno abbiamo denunciato il disinteresse della dirigenza nel garantire continuità e futuro occupazionale ai suoi dipendenti e l’inadeguatezza della Satin-Cnt nel detenere in concessione l’area demaniale sulla quale sorge il cantiere. Le ragioni erano molteplici: un passivo di bilancio di svariate decine di milioni di euro; i numerosi mezzi pignorati dal Tribunale per insolvenza; le condizioni di abbandono in cui versa l’area – tale da renderla inadatta alla ripresa dell’attività produttiva – e l’impossibilità di acquisire nuove commesse o di consegnare quelle passate (la petroliera Marettimo M. è ancora lì).
A più riprese abbiamo segnalato alle Istituzioni che sono in corso indagini della magistratura tese a far luce su gravi e documentati atti di inquinamento ambientale nell’area demaniale in concessione alla Cnt che, come se non bastasse, è disseminata di rifiuti speciali di ogni genere che, da anni, aspettano di essere smaltiti. L’azienda peraltro non è nuova a questo tipo di accuse.
Nonostante tutto ciò, gli ex titolari della Satin-Cnt dichiarano che l’unica causa del fallimento sia stata la dura lotta che noi lavoratori abbiamo intrapreso per contrastare la cassa integrazione e licenziamento. Dichiarano anche, falsamente, che eravamo una minoranza. Noi rispediamo al mittente queste accuse ingiuriose e siamo consapevoli che si tratta solo di vani tentativi di sviare l’attenzione dell’opinione pubblica dalle proprie gravi responsabilità.
Inoltre si dicono ‘profondamente rammaricati’ per non avere ottenuto la possibilità di salvaguardare la ‘continuità aziendale e il livello occupazionale’. A queste affermazioni, se la situazione non fosse così critica, risponderemmo con grasse risate! Ma di quale livello occupazionale parlano? Hanno dimenticato di aver licenziato 59 lavoratori dalla Cnt?
Diversi dipendenti della Satin hanno preferito licenziarsi piuttosto che lavorare gratis per mesi e mesi. Quelli che sono rimasti avanzano parecchie migliaia di euro tra stipendi e ferie.
Il FALLIMENTO della Cnt è GIUSTIZIA! È la notizia che fa esultare chi soffriva nel vedere improduttiva e abbandonata un’area demaniale che, nelle giuste mani, sarebbe in grado di dare lavoro a tantissima gente, come e meglio che in passato. E ridà dignità e valore ad una città come Trapani, priva di sbocchi occupazionali.
Buona parte del Collettivo lavoratori in lotta ha costituito una cooperativa, la Bacino di Carenaggio- Società Cooperativa, il cui progetto è quello di porsi come valida alternativa alla disastrosa precedente gestione dell’area demaniale in questione e, non da meno, essere noi stessi i padroni del nostro lavoro, senza mire imprenditoriali, ma con l’unico scopo di assicurare un lavoro e un futuro a noi e ad altri. Sollecitiamo ulteriormente il Ministero delle Infrastrutture, la Regione Sicilia e il Comune di Trapani, affinché finalmente si attivino per fornirci gli strumenti necessari per realizzare il nostro nobile progetto.”
FLMU-CUB Trapani
Antonino Di Cola
di Redazione | @cassintegrati