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Ora che sei lontano

Da Elys

Ora che sei lontanoE certe volte sei così lontano che quasi non ti tocco. Ti sfioro con mani di libellula e ti sussurro nell’orecchio di restare qui con me, ancora un poco, ancora solo per un minuto.Il tempo è solo una strada lastricata di se e di poi, è cucito sulle nostre bocche, litania di promesse sospese in un cielo cobalto come i tuoi occhi.
Uno, due, tre. Contiamo le nostre nuvole e cerchiamo in quelle forme tracce di noi. Sorridi, ora, e cerchi le mie gambe, le percorri con le dita e ti fermi sul mio viso. Cosa cerchi? Certe volte sei così lontano che non me le racconti più le ragioni del tuo amore.Ti perdi in un bacio e in un bisbiglio.Imprimi su di me il tuo profumo di pesca e io me lo porto addosso per giorni. È il compagno delle mie notti insonni. Non te l’ho mai detto, però. Ho vergogna del mio cuore. Lo nascondo nel silenzio ma so quanto sia inutile travestirsi con te: conosci ogni vicolo della mia anima. Uno, due, tre. Contiamo i momenti da passare ancora insieme, vorrei fossero eterni. Le tue labbra si arricciano in una smorfia, mi accarezzi i capelli e mi guardi ancora. Cosa vuoi dirmi?Certe volte sei così lontano che fatico a percepire il tuo respiro.Allora ho bisogno di posare l’orecchio sul tuo petto e di sentirlo sollevarsi e abbassarsi come una canzone recitata sulla spiaggia, spinta nell’aria dal fiato dell’oceano.Dove vuoi andare adesso?Imprimi sulla mia fronte la tua bocca, indugi, scolpendo sulla mia pelle il nostro dolore e svanisci insieme al ricordo che conservo di te.Foto di raquelsantanaLicenza Creative Commonshttp://www.flickr.com/photos/raquelsantana/

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