"Ora di chiusura.... Ora di chiusura..."
Chi ha visto "Pomi d'ottone e manici di scopa" capirà. Così se ne andava scampanellando l'addetto alla chiusura del famoso mercato di Londra. Urlando a tutti che era ora di far su la propria bancarella e andarsene.
E stamattina come un campanello è risuonato anche nlla mia testa che è ora di chiudere.
Non questo blog (se qualcuno si fosse per caso allarmato), ma il primissimo, quello aperto durante il corso universitario, quando per la prima volta mi affacciavo alla blogosfera. Un blog in inglese che ho provato a tenere aperto alla fine del corso d'inglese, cercando argomenti di cui scrivere. Ho provato anche a fare delle simil-lezioni di italiano, ma non mi sono appassionata e tantomeno lo hanno fatto i lettori...
Ho provato anche a fare la promozione del negozio online che ho aperto ben dopo il blog, ma anche quello non ha portato risultati...
Non lo apro da tempo, ed è giusto chiuderlo. E' una cosa strana, la maggior parte degli utenti non chiude i blog, li lascia lì. Lascia che la rete li trascini con sè che qualcuno ci capiti per sbaglio e si accorga che l'ultimo aggiornamento risale a... troppo tempo fa. In fondo non costa nulla lasciarlo lì. Non è un rifiuto abbandonato non biodegradabile, non è qualcosa su cui si possa inciampare o che possa dar fastidio o disturbo. Quindi perchè cancellarlo?
Già, me lo sono chiesta pure io. E ho fatto di peggio. Sono andata a rileggere le pagine scritte in momenti diversi per ripercorrere i passi fatti, i momenti vissuti. E la mano arranca su quelle pagine su cui ho investito un po' di tempo e un po' di fatica (non troppa, intendiamoci). Ed è affiorato un sentimento simile alla nostalgia.
Eppure bisogna staccarsi. Bisogna tracciare una linea, forse anche per ripartire.
Due giorni di vita ancora, e poi cliccherò su Elimina.
Linea tracciata.
Punto.
Ora di Chiusura!
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