Magazine Editoria e Stampa
All'inizio mi avevano fatto arrabbiare, anche perché chi mi conosce sa che sono di una permalosità rara. Oggi, però, mi sento nel dovere di ringraziarli. Mi riferisco a coloro, editor e non, che leggendo il mio manoscritto o anche solo parte di esso, hanno mosso qua e là critiche e osservazioni sullo stile e sulla grammatica. Del resto, "nessuno nasce imparato" e certi errori, talvolta grossolani e clamorosi, vengono commessi anche da insospettabili pozzi di scienza e di cultura. Superata l'incazzatura del momento ho analizzato ed elaborato le critiche, cercando di migliorare il prodotto. Erano osservazioni giuste, legittime, che mi hanno aiutato a capire cosa andava cambiato, riveduto, corretto. Adesso non ho tra le mani un capolavoro e, probabilmente, ci saranno altri errori e lo stile rimarrà comunque opinabile. Però una cosa e certa, e desidero consigliarla ai miei colleghi scrittori alle prime armi: accettate le critiche che vi verranno mosse! Solo così riuscirete a migliorarvi.