Ora legale: il piacere o la paura del cambiamento

Da Maria Rosa Greco
Oggi alcuni quotidiani titolavano così per annunciare il cambio dell'ora di questa notte:
"come prepararsi...", "come affrontare..." ecc., ponendo enfasi sul disagio comportato da questo cambio.
Il fatto che in Italia si dedichi così tanta attenzione per il semplice passaggio all'ora legale o quella solare, mi fa tanto sorridere e nel contempo intristire.
Perchè anche questo è un modo per tentare di condizionarci ed ipnotizzarci circa la difficoltà di gestire qualsivoglia cambiamento, anche il più innocuo come può essere lo spostamento delle lancette dell'orologio in avanti di un'ora.

Si fa appello al dover gestire il cambiamento dei ritmi circadiani, ai disagi del sonno, all'aumento della depressione, in sostanza alla paura di cambiare.
Cosa dovrebbero dire allora tutte le persone che per esigenze varie si spostano continuamente da un continente all'altro o da uno stato all'altro? sono tutti malati? o forse sono più aperti e disponibili ai cambiamenti? Personalmente ho già spostato tutte le lancette degli orologi in avanti e "non vedo l'ora" di godere delle ore diluce serali che da domani si allungheranno. Il fatto che dormirò un'ora in meno non è diverso da quando scelgo di andare a letto molto tardi o svegliarmi molto presto in qualsiasi giorno dell'anno.  
Pensate un pò a come vivete voi questo cambio d'ora e come diversamente potreste viverlo, se mai aveste creduto alle opinioni allarmistiche che vengono proposte? 

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