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Orange is the New Black

Creato il 22 ottobre 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

L’estate 2013 ha dato vita a un nuovo fenomeno di cult. I maggiori network americani sono andati in vacanza, lasciando il via libera alla stagione estiva, costellata dalle solite due, tre serie che la fanno da padrone (True Blood, per citarne una).

La Netflix, che in realtà è un media provider legale che offre in streaming tutto il possibile immaginabile del panorama mediatico anglosassone, ha autoprodotto una serie tv originale, Orange is the New Black, rendendo disponibili online tutti i 13 episodi che compongono la prima stagione, nello stesso giorno, 11 luglio 2013. Non è la prima volta che Netflix propone un prodotto proprio, l’aveva già fatto con House of Cards, ottenendo un discreto successo, superato proprio con quello che in pochissimo tempo è diventando un trend mondiale: OITNB (acronimo del nome della serie).

La storia è tratta da un memoir. L’autrice, Piper Kerman, racconta la propria esperienza di detenuta all’interno di un carcere femminile. Nella serie, creata da Jenji Kohan (nota ai più come autrice di Weeds), la protagonista è Piper Chapman (interpretata da Taylor Schilling), una donna condannata a 15 mesi di detenzione in un carcere di New York per un unico reato commesso dieci anni prima: aveva trasportato una valigia di denaro sporco per conto di una trafficante di droga, Alex Vause (Laura Prepon), suo riferimento, nonché amante, all’epoca dei fatti.

Orange is the New Black

La serie ha inizio con l’arresto di Piper, ormai adulta e catapultata in uno stile di vita alto-borghese, prossima alle nozze con Larry Bloom (Jason Biggs). La sua esistenza costruita fino a quel momento, all’apparenza perfetta, viene sconvolta dall’esperienza carceraria che Piper deve affrontare. Un nuovo sistema di regole al quale la donna deve adattarsi, insieme ad altre donne profondamente diverse da lei, ma con cui, dopo le prime difficoltà, riesce a trovare punti di contatto. Un universo di femminilità di ogni genere la circonda: immigrazione, violenza, povertà e soprattutto droga, sono gli ingredienti che hanno da sempre costellato il mondo delle altre detenute, che non tardano a prendere di mira la nuova arrivata, dall’aspetto pudico e mansueto, tipico della donna della upper middle-class statunitense. Piper cerca invano la collaborazione della burocrazia del luogo, tra consulenti, guardie e dirigenti, fino alla realizzazione che la sua sopravvivenza è legata alle sue compagne. Una lezione che impara nella sua prima settimana al fresco. La cosa non è facilitata dalla presenza in quello stesso istituto della sua ex ragazza, Alex, a causa della quale è finita dietro le sbarre. Rancori e risentimenti si fanno strada nel cuore e nella mente di Piper, che però alla fine trova in Alex proprio il sostegno di cui ha bisogno per andare avanti, mettendo in crisi il rapporto, già sul filo del rasoio, con Larry.

Grazie a una tecnica narrativa di multilinearità, scaviamo nelle storie di ognuna delle donne nel penitenziario, empatizzando con loro nello scoprire le ragioni e i motivi che le hanno condotte all’interno della struttura e mettendoci davanti a domande di natura morale dalle difficili risposte.

Il 27 giugno 2013 è stato confermato il rinnovo per una seconda stagione, che andrà in onda nel corso del 2014, presumibilmente nella stagione estiva; per quanto riguarda il mercato italiano ancora non è stato reso noto né se né quando verrà trasmesso.

Sono in corso adesso le riprese, con grandi perplessità riguardanti la presenza di Laura Prepon. Alcune indiscrezioni riportano che Alex Vause potrebbe essere presente solo in un unico episodio, per poi uscire di scena, cosa che ha gettato nello sconforto i fan della serie, che avevano individuato proprio in lei, e nel rapporto con la protagonista, il pilastro portante dello show. Netflix non si è pronunciata a riguardo. Non ci resta quindi che rimanere in attesa di giudizio, aspettando il ritorno delle tute arancioni.

Marco Borromei


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