Se essere pendolari durante l’inverno mette a rischio di dover affrontare giornate campali tra neve e ghiaccio, viaggiare con Trenitalia in estate pone davanti una lunga serie di sfide e dure prove fisiche quotidiane. Solo i più forti e i più allenati riescono ad arrivare indenni alle agognate vacanze, mettendo in atto strategie di sopravvivenza che neanche Bear Grylls…
Fare il pendolare in estate è una guerra, e noi Pendolari Perenni lottiamo quotidianamente contro le forze della natura pere a tornare a casa, trovando la forza nel più grande ideale a cui aspira un pendolare dopo 8 ore di lavoro e un’ora di viaggio: una doccia fresca.
Avviandoci verso la stazione – dopo aver probabilmente già affrontato un tratto su affollati mezzi pubblici, o a piedi, a passo veloce sotto il sole – pregustiamo la freschezza del nostro bagnoschiuma al vetiver, l’infrangersi dell’acqua contro il box della doccia; ci facciamo il segno della croce, e affrontiamo il nostro treno regionale che si sta fermando sul nostro binario.
La situazione è questa: molto probabilmente il treno su cui sta per salire è stato costruito prima dell’invenzione dell’aria condizionata.
Se sei fortunato, il tuo treno è stato costruito agli albori di questa salvifica tecnologia, e quindi dispone ancora di ampi finestrini mobili a supporto del suo pioneristico sistema di refrigerazione.
Ci sono infine le invitanti carrozze nuove (“nuove”…diciamo quelle costruite negli ultimi 10 anni), invitanti con i loro ampi vetri fissi che promettono una piacevole temperatura polare all’interno. Già, perché nell’intento dell’ingegnere che ha progettato il treno, i finestrini a vetrata, quelli che non possono essere aperti in alcun modo, hanno la funzione di ottimizzare la refrigerazione del treno: il passeggero non può aprire il finestrino, quindi non entra aria calda dall’esterno, quindi la carrozza si raffredda più velocemente e mantiene la temperatura.
Certo.
Penso che sia superfluo dirvi cosa succede nella realtà.
Lo stratagemma, per il Pendolare Perenne accorto, sta nell’osservare con attenzione la carrozza dall’esterno, prima di scegliere in quale salire, e optare per il male minore.
Se il vagone ha un aspetto antidiluviano, scartatela a priori.
Se è supermoderna e ha le “vetrate”, osservate i volti di chi è già a bordo; se si stanno sventagliando con il vicino di posto per farsi aria, evitate di salire: quella carrozza è un forno.
La scelta migliore è orientarsi sulle carrozze non troppe nuove: se hanno i finestrini mobili e sono chiusi, probabilmente dentro fa fresco e in ogni caso potrete sempre aprirli e avere salva la vita.
Forse.