«Il direttore artistico guadagnerà 80 mila euro lordi all’anno»
È alla sua prima uscita pubblica da sovrintendente del Teatro lirico. Claudio Orazi non sembra toccato dalla bufera che, partita da via Sant’Alenixedda, ha investito anche il Palazzo di giustizia. Simbolicamente, decide di presentare la stagione sinfonica seduto al fianco del nuovo direttore artistico, l’ex sovrintendente Mauro Meli al centro delle polemiche. Nel foyer del Teatro lirico sembra non arrivare neanche l’eco di tutti gli accadimenti recenti: l’estromissione del pm Giangiacomo Pilia dal processo per bis per abuso d’ufficio nei confronti del sindaco Massimo Zedda; la querela per diffamazione dello stesso Meli nei confronti del Procuratore aggiunto (ed ex componente del consiglio di indirizzo del Lirico) Mario Marchetti. La bufera resta fuori dalla porta.
LA PRESENTAZIONE Ma Orazi sa bene che il tema salterà fuori e mette le mani avanti: prima ancora che parta il fuoco di fila delle domande, cerca di giustificare la ragione della sua scelta. E, addirittura, rende pubblico il compenso che percepirà Meli. «Ottantamila euro lordi». La scelta del direttore artistico rientra in un disegno più ampio: il Lirico di Cagliari deve diventare uno dei primi in Italia. E la scelta di Meli serve a preparare quel «biglietto da visita» indispensabile per far diventare via Sant’Alenixedda uno punto di riferimento per tutti i melomani.
IL RUOLO Certo, il discorso non fa una grinza. Però, in altri teatri, Orazi ha riassunto in sé la carica di sovrintendente e quella di direttore artistico. «In passato mi sono servito di referenti musicali: a Macerata, per esempio, condividevo le scelte artistiche con Donato Renzetti. A Cagliari ho detto sin dall’audizione che intendevo occuparmi esclusivamente della sovrintendenza perché su questo organo già ricadono tante incombenze. Il sovrintendente è un amministratore unico che deve occuparsi della gestione del teatro, della sua amministrazione e della gestione dei bilanci». Un lavoro per il quale potrà contare anche su un altro nuovo collaboratore: Orazi ha nominato Paolo Maggio direttore amministrativo.
IL NOME Il sovrintendente farà il “manager” e un altro professionista si occuperà della parte artistica: sin qui nessun problema. Ma perché scegliere proprio Meli, un nome che in città non lascia insensibili? E chi ha scelto proprio lui? «Questo teatro», risponde Orazi, «ha bisogno di un professionista: Meli è stato indicato dal Consiglio di indirizzo e il sovrintendente ha condiviso questa scelta». E anche il compenso che «è stato discusso e proposto dal Consiglio di indirizzo quando io ho fatto la proposta del maestro Mauro Meli».
L’INCARICO L’ex sovrintendente, in causa con il suo datore di lavoro per la buonuscita, prenderà ottantamila euro. Per fare che cosa? Occuparsi, ovviamente, della parte artistica e «di una filiera complessa che, se non ben governata, produce diseconomie. E, pur essendo qui da poco, dal 3 dicembre, ne ho già viste alcune».
Marcello Cocco
Fonte: Unione Sarda
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