Ci sono giorni,
apparentemente strani,
iniziano con occhi umidi
e incastri di note struggenti,
come orchestre per farti piangere.
Sinfonie e colori gocciolanti di ricordi,
passeggiano come melodie in Re minore
nella tua memoria come involucri di plastica.
Io porto un caos tascabile nella mia borsa,
fingo di essere un pirata caduto nel mare,
uno capace di galleggiare sui significati;
sono giorni rari per navigare nel vento.
Iniziano… con punti di sospensione,
insinuandosi nella vita che passa.
Ci sono giorni rari che iniziano
come piccoli aerei in picchiata
legati alla punta delle mie dita,
ed è solo sul punto di decollare
che ricordo; le zavorre legate:
ai miei piedi che affondano.