Ieri si è concluso l'ultimo evento di questa tornata nella Cittadella di Alessandria. Già vi ho parlato di questo splendido contenitore, che si meriterebbe altra attenzione, altri investimenti, forse un'altra città. All'interno del bastione S. Michele, una delle decine di immensi saloni sotterranei nascosti sotto le fortificazioni, era allestita una impegnativa ambientazione di foresta tropicale con una esposizione di orchidee, da fare invidia ad un piccolo settore di Euroflora. Suggestiva e coinvolgente con le sue molte curiosità e le bellezze di questo fiore ammiccante ed allusivo, da sempre simbolo della più carnosa sensualità e del mistero profondo, una vera e propria folla ha fatto per giorni una coda ordinata per aggirarsi, stupita tra i vialetti dove risuonavano i rumori della foresta. Cose mai viste ad Alessandria. Si parla più o meno di 100.000 visitatori, più della intera popolazione intra muros, alla faccia di chi dice che la città non risponde mai. Sì, sì, già vi sento che tirate fuori che l'ingresso era a gratis, come si dice qui e che ci fosse stato da cacciare un euro, i paganti si sarebbero ridotti a qualche centinaio di amatori. Forse, però vedere tutte quelle migliaia di persone che sciamavano festose nei grandi spazi interni di questa città nella città, tra i palazzi ed i bastioni, i tanti ragazzini che si guardavano intorno con occhi spalancati, fa venire qualche dubbio, che se fai delle proposte valide, la gente risponde.
Colmo dei colmi, nel bel museo delle uniformi che occupa il piano terreno del palazzo del governatore, ho sentito una famigliola che parlava in tedesco. Vuoi vedere che nonostante i commercianti alessandrini, che fanno barricate contro l'isola pedonale in centro e che preferiscono tenere chiuso il lunedì mattino nonostante arrivi l'Autozug dalla Germania con quasi 200 persone ogni settimana che, appena sbarcati si aggirano sperduti alla ricerca di un bar aperto nella città morta, prima di partire desolati verso una civiltà più accogliente, qualcuno, se hai qualcosa da mostrare, lo intercetti? Certo poveretti cercavano invano la biglietteria, increduli che non si pagasse nulla per vedere un posto che, nella vicina Gallia, ti avrebbe spolpato una decina di euro all'ingresso e qualcos'altro nelle varie esposizioni. Per fortuna un bersaglere volontario gli ha indicato un cestino per le offerte talmente vuoto da far apparire orfana la banconota da 10 euro che vi hanno deposto. Va bene consideriamolo un investimento di accoglienza, se la voce comincia a girare, chissà che non ne arrivino degli altri, salvo trovare chiuso. Comunque non turbiamo con i rimpianti questa iniziativa che ha avuto un considerevole successo e potrebbe dare anche grandi insegnamenti.
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:
Chapatti, piadine, gofri.In un altro spazio.Gli amici se ne vanno.Euroflora.