Paride, la nostra guida, è una specie di impiegato dell’Aldilà: il suo triste ruolo è quello di accogliere i suicidi subito dopo il trapasso facendosi trovare all’ora e nel luogo previsto, per accompagnarli poi alle soglie dell’altro mondo. Arriva il giorno in cui qualcosa va storto: alle 18.00 in punto (l’ora prevista per il suicidio), il barbone Nicola viene distolto dall’intento di farla finita grazie allo squillo di un cellulare smarrito; si accende così una luce di speranza nel suo cuore, allaccerà una relazione, prima solo telefonica e poi più concreta con Stella, la proprietaria del telefonino.
Intorno a Nicola gravitano una serie di personaggi dipinti con grande delicatezza dal regista: tra questi c’è Duchessa, anche lei senzatetto, che lo protegge e che lo aiuterà a riprendere la promettente carriera pianistica, abbandonata anni prima. La relazione tra Nicola e Stella, nasce dalla curiosità dell’ignoto e si nutre sull’enigma dei rispettivi passati, ma col passare del tempo saranno proprio le verità nascoste a mettere a rischio il sentimento tra di loro. Paride nel frattempo è alle prese con quel suicidio incompiuto che potrebbe causare un blackout nella gestione amministrativa del mondo oltre la morte: la regola sarebbe di far sì che Nicola alla fine realizzi i suoi propositi autodistruttivi, ma per la prima volta in migliaia di anni, il nostro Virgilio dal cappello rosso dubita che il suo lavoro abbia davvero valore.
La vicenda di Nicola e Stella, di cui Paride è rispettoso spettatore, si trasforma in quella fiaba moderna su come gli uomini possano riprendere in mano il proprio destino, affrontando ogni idea di predestinazione, e magari anche la fortuna ci mette lo zampino. Un racconto godibile, ironico, in qualche tratto banale, ma un’opera deliziosamente malinconica che invita a riflettere sulle conseguenze delle verità taciute e sulla potenza della voglia di andare oltre.
Molto bravo Salvo Piparo – il barbone, attore molto noto nella scena teatrale palermitana. Spicca l’interpretazione di Paride Benassai, che vanta svariate partecipazioni al cinema e in televisione. Ad arricchire il cast Roberta Murgia nel ruolo di Stella e Valentina Gebbia nel ruolo di Duchessa.
Primo lungometraggio diretto dal palermitano Giuseppe Gigliorosso, “Ore 18 in punto”, è stato accolto con un discreto successo nello scorso “Taormina Film Fest”, è rappresenta un bell’esempio esempio di autoproduzione completamente indipendente, finanziato direttamente dalle maestranze a da un migliaio di sostenitori, ognuno dei quali ha contribuito alla causa con 7 euro, il prezzo medio di un biglietto del cinema. - Marcella Sullo -
ORE DICIOTTO IN PUNTO Durata: 97 min. - Nazione: Italia Produzione: The Coproducers – Produttore esecutivo: Eikona Film - Distribuzione: Mariposa cinematografica Soggetto e sceneggiatura: Giuseppe Gigliorosso - Regia: Giuseppe Gigliorosso - Collaborazione alla sceneggiatura: Valentina Gebbia Interpreti: Paride Benassai - Salvo Piparo - Roberta Murgia - Valentina Gebbia Fotografia: Rosario Neri, Gabriele De Palo Montaggio: Giuseppe Gigliorosso Musica: Francesco Di Fiore – Costumi: Silvio Alaimo
Copodrucers
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