Dal nostro inviato a Juventus – Dopo il pareggio contro il Chelsea, una squadra che ricordiamolo schiera in difesa un mutilato di guerra come David Luiz, la Juventus esordisce in casa contro lo Shak…lo Skhat…contro una squadra ucran…ucira…che una volta era russa ma poi ha risolto coi cerottini nasali. Lo stadio è gremito: in tribuna ci sono 14 spettatori, tra cui la famiglia Conte. Il tecnico, come da squalifica, è costretto a guidare la propria squadra dallo Juventus Club ‘Cesare Ragazzi’ di Copertino, vicino Lecce.
La Juve parte forte. Dopo 20 minuti, gli ospiti hanno già confezionato 56 conclusioni a rete e al 23’ vanno in vantaggio. Conte è una furia: “Ho vinto più io di Carrera”. Lucescu: “Chi è Carrera?”. Mourinho: “Io conosco solo Porsche Carrera”. I bianconeri però si riprendono e vanno in gol con Bonucci, che insacca al volo da fuori area. Sei dei 13 spettatori in curva si alzano e se ne vanno. Due di loro si sono arruolati nella Legione Straniera e non vogliono più avere nulla a che fare con il calcio, con lo sport, con la vita. Marotta non crede ai suoi occhi. Carrera non crede agli occhi di Marotta. L’ortottico di Marotta non crede nel proprio lavoro.
Finisce il primo tempo, la squadra si raduna al kebabbaro dello Juventus Stadium per un’iniezione di piadina completa. Zeman tuona: “Il calcio deve uscire dalle kebabberie”. Said, il kebabbaro della Juve, lo saluta con il gesto del ‘quattro’, anche se per Agnelli sono 30.
Nella ripresa la Juve, appesantita dalla salsa piccante di Said, arranca come una Fiat Duna guidata da Giuliano Ferrara su uno sterrato di ghiaione. Lo Shakhtar, che in attacco ha i componenti di una cover band degli Earth, Wind and Fire, non ne approfitta, sfornando 7 volte il palo e colpendo 14 traverse, comprese quelle del Filadelfia. Buffon: “Vabbè io preferisco il Galbanino”.
Alessandro Oliva
@aleoliva_84