Dal nostro inviato a Nyon – Viva la Fifa non poteva perdersi il grande sorteggio europeo. Per l’occasione, abbiamo fatto le cose in grande: il nostro illuminato direttore è volato in Svizzera sull’aereo dell’Inter. D’altronde si sa, Oliva e Moratti sono grandi amici fin dai tempi in cui scavavano nel cortile del condominio per cercare il petrolio. I nerazzurri sono una delle squadre coinvolte nel sorteggio: assieme a Lazio e Napoli per l’Europa League; mentre Milan e Juve per la Champions, torneo che Platini ha già consegnato in privato ai bianconeri per manifesta superiorità. Decidiamo di seguire solo il sorteggio dei Champions: dell’Europa Sfig ci frega quanto dell’accoppiamento dei boscimani.
L’atmosfera in casa Juve è serena. I bianconeri si presentano alla Uefa con la seguente delegazione: Agnelli, Paratici, Conte, il suo parrucchino, Cesare Ragazzi, un generale della Finanza e alcuni dirigenti della Snai. Conte si affida a un’immagine sacra della Madonna dello Sterpeto per evitare il Real Madrid. Mourinho gli lancia messaggi d’affetto: “Conte? Che Conte? Io conosco solo Conte Dracula, Corte dei Conte, Contessa quella cantata da Enrico Ruggeri, Conte partirò”. Il parrucchino del tecnico suda come un masai a ferragosto e il suo odore tipico che assomiglia…tipo avete presente quando andate in bagno dopo che avete mangiato l’uovo con gli asparagi no? Una roba pestilenziale. Platini accusa Moratti di essere stato lui con un peto. Moratti accusa Agnelli. Agnelli chiede uno scudetto sul campo. Alla fine la questione si placa perché la Juve pesca il Celtic. Pare che gli scozzesi abbiano chiesto di giocare con la primavera, tanto sanno di essere già spacciati.
Al Milan c’è più agitazione. Arriva Berlusconi in elicottero, ma solo per un saluto. La sua giornata è ricca di impegni: deve prima tornare dalla D’Urso, poi nel pomeriggio è ospite ad Art Attack e alle 18 deve confessare il Papa. Galliani arriva senza cravatta gialla: i due hanno litigato in aereo su chi doveva sedersi al lato del finestrino. Allegri è una maschera di dolore, non tanto per il sorteggio ma per i due chili di caciucco che si è dovuto sbafare a cena per una scommessa persa con Tassotti su chi avesse il naso più lungo. Alla fine la cravatta gialla arriva e prende posto accanto al rosario di Conte. Galliani è pazzo di gelosia ma fa finta di nulla: per riprendersi guarda una videocassetta con i 4 gol di Van Basten al Goteborg. E’ il momento del Milan: turno facile, pesca il Barcellona. Galliani la prende bene: “Ma porca puttana”.
Alessandro Oliva
@aleoliva_84