Orfani – 1. L’inizio
di Roberto Recchioni e Emiliano Mammucari
Bao Publishing Editore
352 pagine a colori, 27 euro
Sinossi
I primi tre capitoli della saga di Orfani, la prima serie a colori della Sergio Bonelli Editore, ideata da Roberto Recchioni, in un curatissimo volume oversize, cartonato e su carta di altissima qualità, con una grande quantità di extra, materiali preparatori, commenti degli autori e una copertina inedita di Emiliano Mammucari a racchiudere il tutto. L’edizione definitiva di un classico moderno, che BAO proporrà in quattro volumi a cadenza trimestrale. (Fonte: sito Bao)
Commento
Di Orfani ho parlato una volta soltanto, in occasione dell’uscita del primo numero.
Primo numero che, come scrissi a suo tempo, non mi è piaciuto.
Visto che ho ricevuto in regalo questo primo volume deluxe, mi sento obbligato a spendere due parole extra sulla saga in questione.
Innanzitutto mi preme sottolineare la particolarità di questa duplice pubblicazione per il medesimo titolo: mentre Orfani prosegue la sua collana da edicola (sotto egida Bonelli), la Bao Publishing propone i volumi cartonati, ricchi di extra, che raccolgono i numeri vecchi.
Il “pacchetto” è molto elegante e ricco, con un prezzo proporzionale al materiale e alla forma.
E la sostanza?
Mah.
Orfani, come scrissi a suo tempo, è un fumetto piuttosto scontato, senza particolari slanci di fantasia, che ha moltissimi elementi di “già visto”. Prende atmosfere, dialoghi e situazioni da una molteplicità di fonti, da Starship Troopers a Ender’s Game, passando per almeno una ventina di altri soggetti diversi.
Il pilot è deludente, ma questo ve l’ho già detto nel vecchio articolo.
I capitoli due e tre migliorano leggermente le cose, pur senza far decollare la storia. La narrazione si alterna tra passato (l’addestramento degli Orfani) e presente, con gli Orfani medesimi in missione sul pianeta degli alieni che hanno attaccato la nostra Terra.
Di questi alieni si sa ancora poco (tenete presente che io non seguo più la collana da edicola, quindi magari nel mentre i lettori abituali hanno altri dati a loro disposizione), ma al momento non destano particolare curiosità e non creano grande hype.
Gli Orfani, per contro, pur essendo piuttosto stereotipati, hanno degli sviluppi interessanti e mostrano una certa vitalità.
La storia ha quindi una sua godibilità, ma non per i lettori più disincantati, che a mio parere saranno presto assaliti da un senso di noia e di crescente déjà-vu.
I disegni sono interessanti, così come l’intero comparto grafico, colori compresi. So che molti appassionati di fumetti hanno più volte sottolineato una serie di “scopiazzature” riguardanti l’equipaggiamento dei soldati terrestri, aeronavi e mezzi militari compresi. Forse in questo c’è del vero, ma non mi sento di parlare di plagio, bensì semplicemente di una precisa scelta di rifarsi a dei ben consolidati canoni della fantascienza bellica.
Di nuovo, questo è il principale difetto di Orfani: una mancanza di originalità che alla lunga stanca e provoca sbadigli.
Può darsi che la storia sia in crescendo. Del resto, come ho già detto, rispetto al numero 1, i successivi capitoli denotano dei timidi miglioramenti a livelli di trama.
Questo è il mio parere su una saga molto chiacchierata e criticata.
Sicuramente bisogna riconoscere un certo coraggio nel progetto Orfani. Se fosse stato accompagnato da altrettanto coraggio anche in fase creativa, forse saremmo qui a decantarne le lodi senza alcuna riserva.
Ma per il momento la saga di Recchioni e Mammucari è questa, né più né meno.
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(A.G. – Follow me on Twitter)