Il taglio complessivo degli organici per i tre maggiori gruppi editoriali italiani — Rcs, Gruppo Espresso e Gruppo 24 Ore — da settembre 2006 a settembre 2015 è di 2.540 dipendneti (-25) — Il traglio dei dipendneti calcolato da settembre 2008 (annualità con il numero massimo riferito agli organici) a settembre 2015 sale invece 4.934 unità — Il dato aggregato per i tre gruppi vede un taglio del costo del lavoro nelle dieci anualità di 167 milioni di euro da settembre 2006 a settembre 2015, pari a un –27%.
Come sono cambiati gli organici dei tre maggiori gruppi editoriali italiani – quelli legati ai quattro maggiori quotidiani nazonali Corsera e Gazzetta dello Sport, Repubblica e Sole 24 Ore – durante questi ultimi dieci anni? Con il confronto dello storico dei bilanci 9M (quelli riferiti ai primi nove mesi dell’anno che si chiudono il 30 settembre) dal 2006 al 2015 abbiamo provato a tracciare qualche linea e a fare qualche analisi che ci permettesse di capirne qualcosa di più.
Una nota prima di cominciare analisi: i bilanci chiusi il 30 settembre dai tre editori per quanto riguarda gli organici non forniscono dati omogenei – come invece fanno per i bilanci chiusi al 31 dicembre – c’è chi fornisce solo il dato del numero puntuale dei dipendenti alla data di chiusura del bilancio, c’è chi fornisce solo quello dei dipendenti medi. I dati riferiti al numero dei dipendenti di queste analisi sono quindi riferiti agli organici medi per quanto rigurada Rcs e Gruppo 24 Ore, gli organici puntuali per quanto rigurada il Gruppo Espresso. Non cambia, nella sostanza, molto ma è una precisazione doverosa da fare.
Organici
Se guardiamo al numero dei dipendenti si nota come gli organici negli anni pre-crisi fossero ancora in netto aumento, un aumeto più accentuato in Rcs e Gruppo 24 Ore decisamente meno nel Gruppo Espresso che presenta una linea stabile fino al 2008. Poi la linea scende inesorabile, per tutti e tre i gruppi, per segnare una flessione pesante che nel dato aggregato dei tre editori si traduce in un 2.540 dipendenti in meno da settembre 2006 a settembre 2015.
Ma come detto prima del 2008 erano anni nei quali gli organici ancora aumentavano di anno in anno. Il taglio complessivo se guardiamo il differenziale tra settembre 2008 e settembre 2015 è di 4.934 dipendenti. Ovvero la crisi dell’editoria per gli organici dei tre gruppi è costata un taglio del 40%.
Guardando invece ai singoli gruppi vediamo che il taglio degli organici più deciso – nell’arco delle dieci annualità – lo ha attuato il Gruppo Espresso sia in valori assoluti con 1.196 dipendenti (più di Rcs che nello stesso arco di tempo ne ha tagliati 1.115) sia in percentuale –35%. Una percentuale per l’editore di Repubblica nettamente maggiore a quella di Rcs (-22%) che del Gruppo 24 Ore (-16%).
Se invece misuramio il taglio dei dipendenti partendo dall’anno di massima espansione degli organici un po’ di cose cambiano: l’organico di Rcs dal 2008 al 2015 si riduce del 43% mentre quello del Gruppo 24 ore dal 2009 a settembre scorso del 45% (la crisi per i due gruppi è stata pagata quindi con un taglio vicino alla metà dei dipendenti). Per il gruppo Espresso invece resta immutata la percentuale del 35% visto che l’organico negli anni pre-crisi (dal 2006 al 2008) resta praticamente non aveva subito sostanziali cambiamenti di dimensione.
Se guardiamo ai dati più recenti i tagli del personale applicati nei tre gruppi rimangono decisi: nel triennio 2012–2015 il Gruppo 24 Ore ha tagliato il 35% dell’organico, Rcs il 16% e il Gruppo Espresso il 10%. Le cose migliorano nel confronto tra 2015 e 2014 per l’editore del Sole 24 Ore che vede nuovamente, dopo anni, aumentare il proprio organico, anche se solo di 10 unità. Al Gruppo Espresso si continua invece a tagliare: 157 dipendenti in meno rispetto allo scorso anno (-7%). Il numero dei dipendenti medio per Rcs rimane sostanzialmente invariato rispetto a settembre scorso ma c’è da dire che nel conto sono ancora conteggiati i 324 dipendenti di Rcs Libri che, come tutti sanno, è stata ceduta nei mesi scorsi a Mondadori. Oltre a questo il recentissimo Piano 2016–2018 sembra ne annunci di nuovi.
Costo del lavoro
Il dato aggregato per i tre gruppi vede un taglio del costo del lavoro nelle dieci anualità di 167 milioni di euro da settembre 2006 a settembre 2015, pari a un –27% (in percetuale il taglio ai costi del lavoro e praticamente lo stesso del taglio al numero dei dipendneti –25% nel medesimo periodo). Ha valore notare come i tagli comincino dal 2010 in poi, ma il differenziale anno su anno più ampio lo abbiamo molto più di recente, tra settembre 2013 e settembre 2014 con un –127 milioni di euro pari a un taglio del 20% che non ha precedenti nemmeno nelle annualità immediatamente dopo la crisi.
È questo un dato che possiamo leggere anche nei singoli gruppi: i tagli maggiori del costo del personale sono nel bilancio dei primi nove mesi del 2014 per Rcs e Gruppo 24 Ore: rispettivamente –25% e –24%, variazione più contenuta per il Gruppo Espresso –9%, che rispetto agli altri due ha adottato una politica di tagli al budget per il personale più costante e omogenea negli anni. Insomma la crisi per i gruppi editoriali italiani sembra essersi abbattura sui costi del lavoro soltanto lo scorso anno.
Indici produttività: costo medio, rapporto fatturato/dipendenti e incidenza costo lavoro
È interessante anche analizzare tre indici di produttività: il costo medio per dipendente, il rapporto tra fatturato e numero dipendenti e l’incidenza del costo del lavoro (rapporto tra costo medio e fatturato). Per quanto rigurda il primo notiamo – così come anche nelle analisi che abbiamo fatto sui bilanci dei gruppi di fine anno – che il costo medio non segue andamenti in linea con i tagli come ci si potrebbe aspettare. Nonostante la riduzione dei costi e degli organici, infatti, il costo medio per dipendente subisce, anche recentemente, aumenti improvvisi e rapide discese frutto evidentemente di politiche di riduzione non proprio armoniche tra spesa per personale e taglio dei dipendenti. Il costo medio più alto è quello del Gruppo Espresso dal 2009 sopra i 70 mila euro a dipendente, quello più basso è di Rcs con 54 mila euro a dipendente nel settembre 2015.
Per quanto riguarda il fatturato medio per dipendente facciamo notare come il suo valore, nonostante la diversità di dimensione dei tre gruppi e andamenti negli anni fortemente differenziati tra editore ed editore, finisca per tutti e tre i gruppi per convergere verso un unico punto intorno ai 184/198 mila euro per dipendente proprio in questo ultimo bilancio di settembre 2015. Sostanzialmente i dipendenti dei tre gruppi “rendono” più o meno la stessa cifra.
Infine l’incidenza del costo del lavoro sul fatturato è tendenzialmente in netto aumento in tutti i tre gruppi se guardiamo il periodo settembre 2006 — settembre 2015. Negli ultimi anni vediamo un picco nel 2013 con un’icidenza del costo lavoro tra il 35% (Rcs e Gruppo Espresso) e il 46% (Gruppo 24 Ore) che diminuisce nell’ultima annualità a 30% in Rcs, 34% al Gruppo 24 Ore e 37% al Gruppo Espresso.
Lavoro e orgaici nei tre maggiori gruppi editoriali italiani (bilanci9M)Create your own infographics