Gli atti vandalici perpetrati a Roma da un gruppo barbari olandesi calati nella Capitale sono stati per me l’occasione per riflettere sulla fragilità del nostro immenso patrimonio artistico e paesaggistico.
Città e paesi (anche i più piccoli, anche i più sperduti) conservano monumenti di grande bellezza e inestimabile valore, monumenti che non appartengono solo a noi, ma a tutta l’umanità e che tutti dovrebbero farsi carico di tutelare e di valorizzare come meritano, monumenti antichi e delicati, che devono essere ammirati, ma che nessuno dovrebbe neppure sfiorare.
Non esiste risarcimento per i danni, per quanto ingente possa essere, perché non si può pensare di restituire come nuovo ciò che è unico e irripetibile, perché ogni riparazione, ogni restauro (anche il più accurato e attento) può solo tentare di ripristinarne l’originale bellezza.
Noi Italiani, che viviamo in questo paese di grande ricchezza artistica e culturale, pregevole risultato di secoli di ingegno e creatività, ma anche frutto dell’amore di tanti mecenati illuminati, dovremmo essere i primi ad essere orgogliosi della nostra bella Italia, dovremmo essere i primi a rispettarla e a pretendere rispetto, ad amarla e a pretendere amore, a difenderla.
La grande bellezza del nostro Paese è certamente il frutto di un passato glorioso, ma noi dovremmo essere i primi a credere nelle nostre potenzialità, nella nostra creatività, nella nostra capacità di creare bellezza.
Apriamo le porte a quanti vogliono visitare le nostre città d’arte, ma abituiamoci, noi per primi, a vivere in mezzo ai nostri monumenti con la doverosa attenzione, con l’orgogliosa consapevolezza di essere depositari di un patrimonio di inestimabile valore.