La leggenda racconta che Iktomi, l’ironico maestro della sapienza apparve al vecchio leader spirituale Lakota in forma di ragno. E mentre parlava iniziò a tessere una ragnatela su un cerchio di ramo di salice, con piume e criniera da cavallo. Quando ebbe finito disse al vecchio Lakota: “la ragnatela è una circonferenza perfetta, ma al centro vi è un buco. Usala per auitare te stesso e la tua gente. Se credi nel Grande Spirito, la ragnatela acchiapperà le tue idee e quelle negative se ne andranno attraverso il buco”. L’anziano Lakota la mostrò al suo popolo, gli indiani Sioux, e questi iniziarono a usarla. Essi credono che l’acchiappasogni sostenga il destino del loro futuro, e lo appendono sopra il letto. I brutti sogni scappano via attraverso il buco al centro della rete, smettendo di tormentarli, mentre quelli belli vengono trattenuti dalla ragnatela della vita.
Etimologicamente, la parola acchiappasogni proviene dalla cultura nativa americana, iháŋbla gmunka nella lingua Lakota, che è la lungua Siouan parlata dal popolo della tribu Sioux; mentre in Ojibwe, lingua indigena appartenente al gruppo delle lingue algonchine, è asabikeshiinh, che è la forma inanimata della parola ragno, e bawaajige nagwaagan, che significa trappola per sogni. Si tratta di un oggetto di solito fatto a mano con un cerchio di ramo di salice, su cui si tesse un’ampia rete. Viene decorato con oggetti sacri e personali come piume ecc.
Gli acchiappasogni sono una delle tradizioni più affascinanti degli Indiani d’America. L’origine rimanda alla protezione che offrono a chi dorme, grazie all’influenza che esercitano sui sogni negativi, che vengono catturati nel centro della rete, e scompariranno ai primi raggi del sole, mentre i sogni positivi possono filtrare, scivolando lontano dal centro, fino alle piume, verso il sognatore.
Ha fatto parte della cultura originaria americana per moltissime generazioni. Uno degli elementi primordiali rimanda alla tradizione e al significato che quest’oggetto ha in queste culture, visto che simbolizza la forza e l’unità, e molti dei loro simboli si articolano intorno a un anello come nel caso dell’acchiappasogni.
L’acchiappasogni si è diffuso anche oltre le culture pan-indigene, ed oggi sono molti quelli che la usano come elemento decorativo sopra il letto. Per questa ragione alcune tribù di indiani nordamericani sopravvissute allo sterminio la rinnegano, sebbene non rinnegheranno mai la propria cultura.
I gruppi new age hanno usato spesso quest’oggetto sacro, reso popolare anche grazie a Margaret Salinger, figlia di J.D Saliger, l’autore de “Il giovane Holden”, che ha usato l’idea degli acchiappasogni nel libro di memorie che ha scritto su suo padre “Dream Catcher: A Memo”, tradotto come “Il guardiano dei sogni”.