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Oristano: docente in tenda! Attende lo stipendio da ottobre

Creato il 09 gennaio 2012 da Yellowflate @yellowflate
Oristano: docente in tenda! Attende lo stipendio da ottobre

Oristano: docente in tenda! Attende lo stipendio da ottobre. FOTO ELEONORA CASULA Copiright riservato

Oristano, spunta una indignata, la prima e non una qualunque, si tratta di una docente in lotta. Maddalena Calvisi, insegnante di Francese ed Inglese, precaria. Da due anni, ci racconta, dalla sua nuova dimora, non ha incarichi annuali. Maddalena ha così deciso di issare una piccola tenda canadese nel cortile dell’Istituto Tecnico Atzeni ad Oristano.

L’insegnante precaria, ha anche scritto una nota al dirigente scolastico dell’Atzeni in cui si legge : Avrei voluto scriverle solo per inviarle i miei migliori auguri per l’anno appena iniziato, e invece eccomi qui a informarla della situazione infelice in cui mi trovo a causa del mancato pagamento del servizio svolto in questa scuola come supplente di Lingua Francese dal mese di ottobre scorso.”

Maddalena ha lavorato ma nessuno la ha pagata! Così prosegue il suo scritto “Dopo attenta riflessione, in seguito alla chiusura dei conti di fine anno, sono giunta ad una amarissima conclusione: non ho più disponibilità di fondi per poter portare a termine l’incarico lavorativo che mi è stato assegnato.”

Cosa può fare una insegnante precaria? Le risposte si leggono nello scritto di Maddalena Calvisi: “Mi rimangono quindi due possibilità: rinunciare definitivamente all’espletamento del servizio oppure ridurre le spese di trasporto necessarie per raggiungere la sede di lavoro. Se dovessi optare per la prima soluzione diventerei comunque complice di un sistema,rinuncerei anche a denunciare le inammissibili anomalie su cui si basano i contratti individuali di lavoro che tutelano sempre più il datore scavalcando vergognosamente quelli che sono i diritti fondamentali del lavoratore.”

Licenziarsi? No, non sembra essere una delle volontà di Maddalena che nella lettera al dirigente scrive : “Se dovessi infatti risolvere il mio contratto di lavoro, il silenzio e l’oblio saranno i veri protagonisti di questa assurda vicenda, e a questa scuola basterebbe scorrere la graduatoria per trovare un altro supplente da spolpare al quale si dirà ( scrivendolo nel contratto) che la retribuzione sarà possibile non appena la scuola sarà dotata di  fondi necessari dall ‘organo competente per la liquidazione degli stipendi.”

Maddalena allora ha scelto una soluzione alternativa: abitare proprio vicino alla scuola, a “km 0″ come scrive nella sua lettera al dirigente scolastico “ la seconda soluzione, quella a “KM O”, che mi permetterà di continuare a svolgere il mio lavoro con l’entusiasmo e la volontà che mi hanno contraddistinto in tutti questi anni mettendo a disposizione della Scuola Statale Italiana le mie conoscenze e abilità per le quali ho investito  ingenti capitali quantifìcabili non solo a livello materiale.” Maddalena però ha agito per “vie gerarchiche” informando il dirigente della sua scelta ed infatti nel testo si legge “Al termine delle lezioni odierne, naturalmente previo suo consenso, sistemerò la tenda dacampeggio nel piazzale antistante la scuola e questa sarà la mia unica dimora fino a quandol’organo competente  deciderà di darmi ciò che mi spetta di diritto. In questo modo potrò, non solo far fronte al disagio economico in cui mi trovo, ma inizierò una battaglia personale per diventare cittadina di uno Stato Civile che si basa sul Lavoro e interrompere lo stato di sudditanza a cui ci sriamo tutti dolorosamente abituando. Nella speranza di sentire forte la sua solidarietà, quella dei colleghi e degli studenti tutti le porgo cordiali saluti e l’augurio di un sereno anno nuovo.”


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