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Oristano: Prima assemblea Cambiare si Può

Creato il 30 dicembre 2012 da Yellowflate @yellowflate

Oristano, 29 dicembre assemblea fondativa del movimento Cambiare si PuòSabato 29 si è tenuta l’assemblea costituente di Cambiare si può – Oristano, con la partecipazione di più di 70 persone tra esponenti dei movimenti e delle lotte della provincia di Oristano e semplici cittadini che non sopportano più la morsa economica imposta dalle politiche di austerità. Gli organizzatori dell’evento, in una nota stampa, palesano le loro certezze sulle cause della crisi economica, rintracciabili nella finanziarizzazione del capitalismo né tantomeno sulle responsabilità dell’Europa nell’aggravarsi della stessa a causa dell’imposizione dall’alto di austerità e politiche neoliberiste.

Mentre, riporta la nota stampa, in una relazione Marco Contu, organizzatore del movimento oristaneve avrebbe sottolineato come  “Il problemanon è Berlusconi, ma le politiche neoliberiste imposte dall’UE e applicate da Monti con il voto del Partito Democratico, dall’abolizione dell’articolo 18 all’approvazione del Fiscal Compact”.

Cambiare si può si affianca al movimento arancione di De Magistris e ad alcuni partiti come il Comunisti Italiani, l’Italia dei Valori, i Verdi e Rifondazione Comunista.

Secondo quanto si legge nella nota,  l’assemblea avrebbe deciso  che è possibile  che partiti e movimenti facciano un passo indietro, rinunciando a presentare il simbolo e che si uniscano in una lista unitaria rappresentante le istanze politiche di chi subisce l’austerità e il neoliberismo sulla propria pelle tutti i giorni. Una lista unitaria che abbia come candidato premier Antonio Ingroia, il magistrato antimafia della procura di Palermo. “Ingroia è la persona che in questo momento, meglio di chiunque altro, può rappresentare queste istanze politiche” dice ancora Contu.
Ciò che soprattutto emerge dall’assemblea oristanese di Cambiare si può è la precisa volontà di non accettare alcuna candidatura calata dall’alto nella circoscrizione Sardegna. “Le candidature devono essere espressione delle assemblee territoriali e di quella regionale” si legge nel documento conclusivo approvato all’unanimità dalla settantina di presenti e numerose voci durante l’incontro hanno ribadito questo punto, anche per ribadire la specificità della questione sarda e per difendere i principi di sovranità stabiliti dallo Statuto ma mai messi in pratica.
Di seguito la mozione approvata all’unanimità dall’assemblea:

Risoluzione dell’Assemblea Cambiare si può – Oristano – 29 dicembre 2012
Oggetto: Una lista unitaria contro il neoliberismo e la guerra, per la pace e il lavoro.
L’Assemblea di “Cambiare si può” di Oristano si costituisce con la presente riunione.
L’aggravarsi della crisi economica e la deliberata e progressiva demolizione dello stato sociale e delle conquiste dei lavoratori ci fa ritenere indispensabile che debbano essere rappresentate in Parlamento le istanze politiche e sociali antiliberiste e pacifiste.
E’ una necessità per il popolo italiano e lo è ancor di più per il popolo sardo che, oltre a risentire in modo devastante degli effetti della crisi economica, sta assistendo a un attacco speculativo senza precedenti al suo territorio, già gravato da 35.000 ettari di servitù militari, dalla presenza di innumerevoli siti industriali dismessi e non bonificati e da 40 anni di uso dissennato delle coste e del territorio agricolo.
Oggi il progetto politico di “Cambiare si può”, appare come l’unica possibilità di dare voce e rappresentanza a queste istanze e a un modo diverso di intendere i rapporti politici ed economici tra i popoli.
Sia l’Italia che la Sardegna in questi anni sono state vittime del liberismo, un approccio economico e politico che ha aumentato le diseguaglianze e ha diffuso precarietà e povertà, fallendo ogni prospettiva di prosperità. Mario Monti e le forze politiche che lo hanno sostenuto continueranno ad applicare le politiche di tagli e austerità imposte dalla BCE anche dopo le elezioni. Per rompere questo schema, e dare un senso alle elezioni 2013, chiamiamo a raccolta lavoratori e lavoratrici, disoccupati, pensionati e tutte quelle forze sociali sarde che si sentono profondamente anti-liberiste e contrarie alla guerra.
Vogliamo andare oltre i partiti, ma non siamo contro i partiti. Vogliamo liberare la Sardegna e l’Italia dalle magie e dalle cricche, attraverso il rilancio dell’istruzione pubblica e la tutela del lavoro.
La costruzione della lista alle prossime elezioni politiche è il primo compito da affrontare. Riteniamo indispensabile che vengano rigorosamente rispettati alcuni profili politici:
* chi si candida deve essere una persona che abbia dimostrato di aver posto, nei fatti, al centro del suo agire politico, anche fuori dalle istituzioni, il bene comune e la difesa dei diritti degli ultimi;
* chi si candida deve essere quindi rappresentativo di una storia, di un vissuto, evocativo e concretamente presente nella società;
* deve essere completamente rispettata la parità di genere;
* chi si candida deve impegnarsi a impostare una campagna elettorale sulla difesa della Sardegna, della sua specialità, e sulla richiesta di sovranità, prevista nello Statuto, ma mai realmente attuata;
* per quanto detto precedentemente le candidature per la Sardegna devono essere decise in Sardegna e non vi può essere alcuna deroga;
* il progetto su cui ci impegniamo è strategico. Deve necessariamente esistere dopo le elezioni. I componenti della lista, che deve essere composta nella sua interezza da persone di grande qualità, devono essere i garanti e gli attori della continuazione di questa esperienza;
* bisogna da subito fare chiarezza sulle risorse finanziarie che spetteranno alle elette e agli eletti. Tutto il resto dovrà essere usato per fare attività politica in Sardegna;
* le elette e gli eletti dovranno assumere le decisioni più importanti secondo le indicazioni che forme di democrazia partecipata prevedranno.
* le elette e gli eletti si impegnano a sostenere le proposte di legge riguardanti l’applicazione della democrazia partecipativa e deliberativa.
L’assemblea di Cambiare si può di Oristano chiede che questi principi vengano fatti propri da tutte le assemblee sarde di Cambiare si può, nonché dai partiti che sostengono il progetto, dal Movimento Arancione e dal movimento “Io ci sto” di Antonio Ingroia.
L’Assemblea si impegna, nelle prossime ore e nei prossimi giorni, per la ricerca e l’appoggio di candidature che rispettino i profili su menzionati.


Oristano, 29 dicembre 2012

Il comitato promotore Cambiare si può – Oristano (nota firmata)


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