Oristano, una docente precaria, oggi ha passato la prima notte in tenda. E’ Maddalena Calvisi, 40 anni, sposata e madre di due bimbi, 30 kilometri al giorno per lavorare. Maddalena però è indignata, perchè l’istituto dove regolarmente presta servizio non la paga da ottobre e lei a riapertura dell’anno scolastico sceglie di attendarsi davanti al Istituto Tecnico Sergio Atzeni di Oristano.
Giovane, sorridente e forte, così appare Maddalena, sicura di sè, determinata, vuole arrivare alla meta ottenere il diritto allo stipendio per sè e possibilmente per gli altri.
Quando abbiamo incontrato Maddalena Calvisi ci ha ben spiegato la sua situazione, quella in cui versano altri insegnanti italiani ed immediatamente ci ha narrato il suo J’accuse, “Gli sprechi dilagano anche quando i soldi mancano…
Sono diverse decine, nella provincia di Oristano, i supplenti della scuola pubblica statale che negli ultimi anni non ricevono lo stipendio in modo regolare. Le casse delle scuole sono vuote eppure tutti ci prodighiamo a tirare il carretto ormai alla deriva, simulando situazioni idilliache, senza che nessuno si decida a denunciare in modo ufficiale la drammatica situazione.” Lei però lo ha fatto, Maddalena ha affrontato la sua prima notte in tenda a scuola, “insegnante a kilometro 0″ si è definita ieri, la sua storia ha immediatamente trovato solidarietà un pò ovunque. La deputato Pd Caterina Pes che su Facebook da sapere” Voglio esprimere la mia più totale solidarietà a Maddalena Calvisi”.”In questo Paese siamo giunti al punto che lo Stato può sfruttare il lavoratore, a maggior ragione se precario, attraverso forme di contratto al limite della legalità. Domani a Roma la Commissione Cultura, di cui faccio parte, audirà il Ministro Profumo. Parlerò col ministro di quanto accade a Oristano, anche se purtroppo non si tratta di un caso isolato. Se la vicenda non si sbloccherà in poco tempo, seguirà una mia interrogazione formale. Tieni duro, Maddalena. Stasera ci siamo sentite e ho capito che hai una forza travolgente. Perchè per fare ciò che stai facendo ci vuole energia e passione. Quella che ti spinge a gridare con forza il tuo diritto di cittadina. Un esempio per tutti noi.” A Maddalena arriva la solidarietà anche dei giovani, l’Unione degli Studenti Sardegna dichiara” appoggiamo con tutta la forza la lotta di Maddalena”, dichiarazione simile arriva anche dal Collettivo Studentesco Oristanese.
Solidarietà, energie e movimento ma le parole di Maddalena ci restano ben impresse, impossibili da dimenticare, sottolinea infatti come ” amministrano soldi pubblici “a scadenza” e, in modo frettoloso, con una semplice alzata di mano si dirottano per finanziare progetti di varia natura o acquisti di materiali che a volte neppure servono. E intanto sulle famiglie gravano spese sempre più elevate relative alle iscrizioni dei propri figli e all’acquisto di libri sempre più costosi.
Personalmente penso che l’obbligo scolastico imposto da uno Stato Civile debba contemplare come minimo la gratuità dei libri di testo prima di promuovere, per esempio, l’ingresso delle LIM nelle aule scolastiche dove spesso anche le sedie e i banchi sono in stato di degrado. Non si vuole assolutamente demonizzare l’utilizzo della tecnologia in classe ma accoglierla significa anche avere risorse per poterla utilizzare al meglio e soprattutto mantenerla nel tempo. Il tecnico informatico in alcune scuole superiori è ormai un essere in via di estinzione. Le LIM faranno la stessa fine dell’aula Marte? Gran parte dì queste sono prive di materiale informatico utile a supportare i vari insegnamenti disciplinari e quando non sono in stato di totale abbandono lo si deve solo alla volontà di alcuni docenti che si procurano il materiale con mezzi propri. “
Stay tuned, continuiamo a seguire quel che Maddalena ha da dire, perchè la vicenda di Maddalena non sia dimenticata.