11 febbraio 2016 Lascia un commento
Col numero precedente, il 1625, ho manifestato un certo disappunto con una punta di disapprovazione, su un libro che mi e’ piaciuto davvero molto poco.
Puo’ accadere certo, non fosse che la qualita’ delle pubblicazioni della storica collana Mondadori e la mia predilezione per i racconti, mi ha illuso di cadere comunque sul morbido ma cosi’ non e’ stato. E’ balenato anche il pensiero che qualcuno tra me, Urania e la fantascienza in genere, stesse invecchiando molto male ed e’ con la tristezza e il dubbio nel cuore che ho affrontato la seconda parte della "Year’s Best SF 15".
Ebbene cancellate tutto, il libro e’ finalmente all’altezza delle migliori aspettative, anzi mi domando come sia stato possibile tanta differenza qualitativa tra un numero e l’altro. Intendiamoci, il mio giudizio e’ personalissimo e proprio per questo e’ ancora piu’ strano scoprire come i racconti peggiori siano concentrati nella prima parte e i migliori nella seconda, una precisione chirurgica come solo il sottoscritto avrebbe potuto operare. Scherzi strani del destino.
Ad ogni modo nelle seconda parte della Year’s Best SF ritrovo finalmente racconti che sorprendono e stupiscono, fantascienza dello spazio profondo, di futuri possibili, di dimensioni alternative, di mondi infiniti, con gli orizzonti infiniti promessi dal titolo, finalmente realizzati. Alti e bassi ve ne sono s’intende ma si rimane nella regola ed oggettivamente non si puo’ domandare di piu’.
Insomma, sono contento e soprattutto rincuorato. Non voglio dire che la raccolta vada spezzata, primo perche’ avrebbe poco senso, poi perche’ i miei gusti non possono essere elevati a metro di giudizio universale, semplicemente pero’ se il 1625 non dovesse piacere, tenete duro che il meglio deve ancora arrivare.
Puo’ accadere certo, non fosse che la qualita’ delle pubblicazioni della storica collana Mondadori e la mia predilezione per i racconti, mi ha illuso di cadere comunque sul morbido ma cosi’ non e’ stato. E’ balenato anche il pensiero che qualcuno tra me, Urania e la fantascienza in genere, stesse invecchiando molto male ed e’ con la tristezza e il dubbio nel cuore che ho affrontato la seconda parte della "Year’s Best SF 15".
Ebbene cancellate tutto, il libro e’ finalmente all’altezza delle migliori aspettative, anzi mi domando come sia stato possibile tanta differenza qualitativa tra un numero e l’altro. Intendiamoci, il mio giudizio e’ personalissimo e proprio per questo e’ ancora piu’ strano scoprire come i racconti peggiori siano concentrati nella prima parte e i migliori nella seconda, una precisione chirurgica come solo il sottoscritto avrebbe potuto operare. Scherzi strani del destino.
Ad ogni modo nelle seconda parte della Year’s Best SF ritrovo finalmente racconti che sorprendono e stupiscono, fantascienza dello spazio profondo, di futuri possibili, di dimensioni alternative, di mondi infiniti, con gli orizzonti infiniti promessi dal titolo, finalmente realizzati. Alti e bassi ve ne sono s’intende ma si rimane nella regola ed oggettivamente non si puo’ domandare di piu’.
Insomma, sono contento e soprattutto rincuorato. Non voglio dire che la raccolta vada spezzata, primo perche’ avrebbe poco senso, poi perche’ i miei gusti non possono essere elevati a metro di giudizio universale, semplicemente pero’ se il 1625 non dovesse piacere, tenete duro che il meglio deve ancora arrivare.