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Orlando: «Navi a Venezia? Subito il numero chiuso»

Creato il 12 settembre 2013 da Dreamblog @Dreamblog

Orlando: «Navi a Venezia? Subito il numero chiuso»Contingentamento immediato per le navi in Laguna e sul canale di Venezia: lo chiede il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando che, intervistato da La Stampa, insiste sul fatto che il decreto Clini-Passera pone il problema ma non lo risolve. E assicura che a ottobre con gli altri ministeri coinvolti saranno analizzate le alternative in difesa della delicatissima città, già più volte sfiorata in pieno centro dalle navi colossali delle crociere, mentre in Laguna incrociano le enormi petroliere che potrebbero causarle disastri drammatici: il traffico delle grandi navi a Venezia è cresciuto del 7% solo da gennaio a giugno, riporta il ministro, i 629 approdi del 2010 sono diventati 661 l’anno scorso, e la tendenza accelera.

Le alternative in difesa di Venezia dunque si riducono a: un canale alternativo, un porto fuori laguna, o un canale esterno rispetto alla Giudecca per il transito delle navi da crociera, le cui vibrazioni minacciano costantemente le antiche fondazioni degli splendidi palazzi sui canali. Tutte e tre le ipotesi richiedono istruttorie, studi di sostenibilità economica – davvero ardua – e ambientale, nessuna sarà pronta nel migliore dei casi prima di tre o quattro anni. Il nuovo porto petroli fuori Laguna dovrebbe costare da solo un miliardo e mezzo di euro. Ecco perché intanto, per contenere i danni, Orlando propone il numero chiuso, pur ammettendo che l’operazione potrebbe risultare alquanto difficile.

Intanto la Commissione Europea, a cui si appella il comitato “No Grandi Navi a Venezia”, ha chiesto alle autorità italiane tutta la documentazione sugli incidenti che ultimamente hanno coinvolto le navi colossali in città: quando Carnival Sunshine ha sfiorato Riva dei Sette Martiri, e ha incrociato in Laguna MSC Divina, 140mila tonnellate di stazza. Helen Kearns, portavoce del commissario ai trasporti Siim Kallas, ha ripetuto che il controllo di porto e canali spetta in prima istanza alle autorità italiane, «che sono obbligate a stabilire la realtà dei fatti. Perché la sicurezza è la prima priorità».

Fonte: L’agenzia di viaggi

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