Le vicende legate ai principali monumenti del poco conosciuto paese ossolano di Ornavasso (VB), anche se in anticipo di ben due secoli, presentano molte somiglianze con i misteriosi accadimenti di Rennes-le-Château, celeberrimo paese dell'Aude francese.
Ripercorrendo le vicende dei due luoghi, apparentemente separati nel tempo e nello spazio, emergono infatti numerosi e soprendenti parallelismi.
Questi sono i più significativi:
- Il protagonista della storia moderna di Rennes-le-Château, il parroco Bérenger Saunière, sembra possedere ottime doti linguistiche ed oratorie, sviluppate fin dagli studi seminaristici eppure, anziché intraprendere una promettente carriera ecclesiastica, viene destinato alla parrocchia di un piccolo villaggio renano.
Più di due secoli prima, nel ducato di Milano, Giancarlo Visconti, un figlio cadetto del Visconti erede milanese, che si fregia tanto del titolo di abate che di cavaliere, finisce per ritirarsi in uno sperduto e quasi sconosciuto paese ossolano.
- Saunière arriva a Rennes-le-Château, sistema gli interni della chiesa parrocchiale e comincia a far costruire strani edifici a uso personale. Il più strano é la torre Magdala, che diventa suo rifugio personale.
Giancarlo Visconti arriva a Ornavasso e fa costruire un bizzarro edificio di forma Ottagonale, quale sua personale dimora. Dopo poco comincia l'edificazione di un grande santuario a pochi metri dalla sua dimora.
La torre Magdala e l'Ottagono
- Saunière ritrova qualcosa sotto la chiesa parrocchiale, forse nella cripta merovingia murata da tempo. Da qui comincia la sua fortuna.
Leggende narrano di sotterranei e passaggi segreti sotto la Guardia e l'Ottagono (dimora di Giancarlo Visconti). La tradizione indica anche l'esistenza di una fantomatica cripta sotto il santuario e di non precisati tesori che custodirebbe.
- Saunière, dopo aver avviato i lavori a Rennes-le-Château, con l'occasione di un viaggio a Parigi comincia presto a farsi amici i maggiori esoteristi del tempo, che diverranno frequentatori di Rennes-le-Château.
Giancarlo Visconti ha sicuramente conoscenze e appoggi notevoli in virtù della sua discendenza. Alcuni dettagli della sua vita fanno sospettare una sua frequentazione con il maggior occultista milanese del tempo, Giuseppe Francesco Borri e con i suoi estimatori e discepoli.
- Gli strani comportamenti di Saunière e i personaggi di cui si circonda sono tollerati dai compaesani, ma non sono ben visti al di fuori. Sul parroco e sui suoi atteggiamenti nascono molte legende.
Secondo gli storici locali, Visconti é un personaggio strano e avvezzo, insieme ad altri frequentatori dell'Ottagono, a pratiche discutibili, al punto che la sua residenza finisce con l'acquisire l'infausto soprannome di "Castello della morte".
- La seconda opera fatta realizzare da Saunière a Rennes-le-Château é la villa chiamata Betania, che dovrebbe essere destinata a ricovero per i preti della diocesi, ma viene usata come salone dei ricevimenti per i numerosi ospiti del parroco, forse d'accordo anche con il Vescovo.
Giancarlo Visconti, quando comincia la costruzione del Santuario della Guardia, di cui émolto probabilmente mandante, riconverte parte della sua villa privata in ritiro per i preti dell'alta diocesi, d'accordo con il Vescovo.
- La figura più fidata per Saunière é la sua giovane perpetua, Marie, che sará sempre il suo braccio destro, “occulta” prosecutrice delle sue attività e sua erede alla morte del parroco.
Giancarlo Visconti viene raggiunto ad Ornavasso da tale don Bovis, che diventa il suo braccio destro, al punto di "ereditare" in qualche modo la conduzione “occulta” del progetto, quando l'abate muore.
Ornavasso (fonte: Ossolanews.it)
- Le opere che Saunière realizza richiedono grandi quantità di denaro che egli non possiede ma che sembrano giungergli senza fatica da fonti ignote.
Edificare il Santuario della Guardia fu un progetto immane ed estremamente costoso, ma che la gente del paese non avrebbe potuto permettersi e di cui le famiglie nobili si disinteressavano. Questue e donazioni non giustificano del tutto la disponibilità di denaro che consentì di erigere la Guardia.
- La chiesa di Rennes-le-Château fu edificata su una chiesa preesistente a sua volta impostata sulle fondamenta di un tempio precristiano visigoto.
La Guardia venne costruita intorno ad una cappelletta preesistente ed é verosimile che questa sia stata costruita su un luogo sacro celtico precedente
- A Rennes-le-Château abbondano immagini non propriamente ortodosse, a partire dal demone Asmodeo della celebre acquasantiera, all'ingresso della parrocchiale.
A Ornavasso l'intera vicenda ruota intorno ad una immagine della Vergine decisamente inconsueta e fortemente osteggiata, quella di una antica madre che allatta a seno scoperto.
- Statue e dipinti della chiesa di Rennes-le-Château vengono riposizionate con grande attenzione per formare messaggi e indicazioni, visibili solo a chi é in grado di riconoscerli.
All'interno del Santuario ornavassese della Guardia gli affreschi, in apparenza ortodossi, nascondono sia nel loro interno che nella loro disposizione diversi livelli di lettura e messaggi.
Rennes Le Chateau
- Nella chiesa di Rennes-le-Château le figure degli Evangelisti seguono un ordine diverso da quello usuale. Due di loro sono invertiti.
Alla Guardia gli Evangelisti sono rappresentati con ordine inusuale, anche qui due sono invertiti, in altro modo, di posto.
- Lapidi e dedicazioni, in chiesa, nel cimitero e nei dintorni di Rennes-le-Château, nascondono quasi sempre rimandi numerologici e messaggi occulti.
Alla Guardia la citazione sull'altare di San Giuseppe é in apparenza sbagliata ma nasconde un messaggio ben preciso. Un'altra frase si trova nella cupola ed é una sicura riedizione del vitriol alchemicum.
- Nelle raffigurazioni della chiesa di Rennes-le-Château, compaiono molti rimandi a “I Pastori dell'Arcadia” di Poussin, opera cara allo stesso Saunière.
Alla Guardia di Ornavasso uno dei dipinti sembra richiamare inequivocabilmente nell'impostazione proprio “I Pastori dell'Arcadia” di Poussin.
- Nella chiesa di Rennes-le-Château, alcune statue compongono, con le loro iniziali, la parola Graal.
Alla Guardia, una delle statue che sovrastano l'altare in origine doveva tenere in mano un calice. L'epigrafe che corona l'altare di San Giuseppe invita a recarsi dal San Giuseppe biblico, figlio di Giacobbe e divenuto visir d'Egitto, che possedeva una coppa oracolare. E ancora, al sommo della cupola, nel sottotetto, una strana versione del “vitriol alchemicum” scritta a mano su una trave, rimanda decisamente al Graal.
- Secondo le leggende del Graal, il Calice dell'Ultima Cena sarebbe giunto in Europa portato dalla Maddalena e da Giuseppe di Arimatea che viaggiavano insieme. A Rennes-le-Château la figura della Maddalena sembra di primaria importanza.
A Ornavasso invece continua a ricomparire la figura di “Giuseppe”, con rimandi precisi soprattutto a quello di Arimatea.
- Le numerose indicazioni lasciate da Saunière (statue, dipinti, epigrafi ecc.) sembrano tutte tracce ed elementi di una grottesca caccia al tesoro, sono inviti a cercare qualcosa che sinasconde in paese.
Il Santuario della Guardia di Ornavasso é un'enorme “caccia al tesoro di pietra”, con precise indicazioni sul percorso da seguire.
BIBLIOGRAFIA
Giorgio Baietti (2003), L'Enigma di Rennes Le Chateau, Ed. Mediterranee
Giorgio Baietti (2007), Lo specchio inverso. Da Rennes-le-Château all'Italia , L'Età dell'Acquario
Francesco Teruggi (2012), Il Graal e La Dea, Giuliano Ladolfi Editore
Aa. Vv. (1987), Ornavasso Luoghi e Memorie, Parrocchia di Ornavasso