Oro, improvviso rialzo passa da un referendum in Svizzera

Da Mrinvest

Oro, improvviso rialzo passa da un referendum in Svizzera
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Il mercato dell’oro potrebbe avere un boom a rialzo a fine novembre, in caso di esito affermativo di un referendum che chiamerà alle urne la Svizzera.

Dopo un periodo non certo brillante, già negli ultimi giorni si sono aperti nuovi spiragli per l’oro, il cui prezzo è salito a 1.230 dollari all’oncia a seguito delle pressioni nei confronti dell’Eurozona e la pubblicazione delle minute Fed.

Questi fattori, tuttavia, potrebbero essere un nulla a confronto di ciò che potrebbe avvenire il 30 novembre 2014, data in cui gli abitanti della Svizzera voteranno in un referendum di importanza assoluta per l’andamento dell’oro nel breve periodo.

Un sì al referendum che… vale oro

Una vera e propria esplosione al mercato aureo potrebbe arrivare dalla Svizzera, dove il prossimo 30 novembre verrà proposto di elevare al 20% la quota delle riserve in oro della banca centrale, chiudendo inoltre le porte a qualsiasi vendita di oro per il futuro.

Come riporta l’edizione online del Sole 24 Ore, la risposta del prezzo dell’oro ad un eventuale risultato positivo del referendum sarebbe devastante. Nello specifico, equivarrebbe ad un acquisto, da parte della Banca Nazionale Svizzera, di 1.500 tonnellate di oro nell’arco di cinque anni.

Un rialzo al 20% della quota di riserve d’oro sarebbe, in effetti, un grande cambiamento rispetto a quanto avviene allo stato attuale, dove le riserve auree occupano esattamente il 7,8% delle riserve totali della Bns, che detiene 1.040 tonnellate d’oro. Queste, arriverebbero così a superare quota 2.500 se il referendum dovesse portare risultati affermativi.

Il rialzo improvviso del prezzo dell’oro non tarderebbe ad arrivare, perché soltanto la banca svizzera, in media, si prenderebbe 300 tonnellate l’anno delle 3.000 prodotte in tutto il mondo. Un importo che potrebbe arrivare a sfiorare il totale degli acquisti di tutte le banche mondiali, che nel 2013 si sono fermate a quota 409,3 tonnellate.

A promuovere il referendum sull’oro in Svizzera l’Unione democratica di centro, che ha superato la soglia delle 100 mila firme. Dalla parte dei contrari all’innalzamento della soglia, ci sarebbero tuttavia due colossi quali la Banca Nazionale Svizzera e il governo, immediatamente propensi ad optare per il no. A decidere, tuttavia, saranno i cittadini svizzeri, chiamati al voto a fine novembre.

Perché la Banca Nazionale Svizzera e il governo sono contrari

Le preoccupazioni della Banca Nazionale Svizzera, dipendono soprattutto dall’elevato impatto economico delle politiche monetarie, che come riporta Il Sole 24 Ore sono già fragili dal momento della definizione della soglia minima a 1,20 per il cambio euro-franco.

In un’intervista al presidente Bns Thomas Jordan, pubblicata dal quotidiano italiano, sono state chiarite le motivazioni della banca. “Quanto definito nel referendum fraintende l’importanza dell’oro e compromette le azioni della Bns. In caso di risposta affermativa, ci ritroveremmo infatti ad avere con il passare del tempo oro invendibile fra gli asset nel bilancio“, afferma Jordan.


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