Nell’ultimo anno l’oro è stato protagonista di una forte discesa.
Prima di concentrarci sull’oro, però, un po’ di didattica.
Il cap with handle (letteralmente ‘tazza con manico’) è una figura rialzista poco conosciuta ma molto affidabile.
Pur essendo generalmente classificata tra le figure di inversione, non sono rari i casi in cui rappresenta una continuazione del movimento di fondo.
Raro, ma comunque sempre molto attendibile, è invece il caso di inverted cap with handle (letteralmente ‘tazza con manico rovesciata’) che rappresenta invece una figura ribassista (di inversione o di continuazione).
Di seguito proponiamo proprio l’esempio scolastico di una inverted cap with handle con valenza di figura di continuazione:
Grafico nr. 1 – Inverted cap with handle – esempio scolastico
Dopo una gamba chiaramente ribassista, abbiamo prima una formazione arrotondata di ridistribuzione (la tazza), poi una breve correzione al rialzo (manico) ed infine la chiara prosecuzione del precedente movimento (nel caso ribassista).
La tazza è notevolmente più grande del manico, sia come ampiezza che come durata.
Passiamo al grafico dell’oro aggiornato al 3 giugno:
Grafico nr. 2 – ORO – Inverted cup with handle
Come potete osservare, dopo un chiaro ribasso, il grafico dell’oro ha disegnato dapprima una formazione arrotondata e poi una correzione al rialzo che al momento (non esistono elementi per definirla conclusa) è di piccole dimensioni.
In buona sostanza, è lecito prendere in considerazione l’ipotesi che quella che vediamo è una Inverted cup with handle che, nel caso specifico, andrebbe considerata come una figura di continuazione ribassista.
Ora ritorniamo alla teoria:
Grafico nr. 3 – Inverted cup with handle – operatività
E’ corretto aprire la posizione short al superamento del secondo minimo (punto M2) della tazza.
Gli investitori più aggressivi, disposti ad accollarsi il rischio di falso segnale, potrebbero anticipare l’ingresso short alla rottura della trendline (nel grafico è la retta verde) disegnata sui minimi del manico.
In entrambi i casi lo stop loss andrà collocato poco sotto al minimo del manico (punto S).
Per calcolare l’obiettivo della figura si misura la distanza verticale tra il fondo della tazza ed il suo secondo minimo (M2) e la si proietta dal punto di rottura dello stesso minimo (sempre M2).
Grafico dell’oro:
Grafico nr. 4 – ORO – operatività
Premetto che, provenendo l’oro da un forte calo, ritenendolo comunque un valido investimento nel lungo termine e che i soli costi per l’estrazione ammontano a circa 1000-1200 dollari, per entrate al ribasso prediligo l’approccio prudente (quindi attendere l’eventuale rottura convinta del secondo minimo (M2 a 1.338).
Un operatività ancor più cauta è quella di attendere l’eventuale rottura del primo minimo (M1 a 1.321), peraltro non troppo distante dal secondo.
Applicando la teoria alla pratica, possiamo affermare che una rottura convinta da parte dell’oro di 1.388 dollari renderebbe probabile il raggiungimento di area 1.188.
A scanso di equivoci, ribadisco che fino a che non assisteremo alla perforazione decisa di area 1.388 (non è detto che ciò avvenga), la figura andrà considerata come una semplice ipotesi da monitorare insieme ad altre anche di senso opposto.
Sono infatti tanti i casi in cui la formazione di una figura non si completa, e anticiparla può risultare pericoloso.
Inoltre, se il calo dovesse ritardare, la figura diventerebbe meno attendibile perché, come precedentemente sottolineato, una delle caratteristiche della figura è che la tazza si sviluppi in un tempo decisamente maggiore rispetto a quello del manico.
Non ci resta che monitorare.
Riccardo Fracasso