Oro scende sotto quota 1.250 dollari l’oncia: Prezzi 11-09-2014

Da Mrinvest

Oro scende sotto quota 1.250 dollari l’oncia: Prezzi 11-09-2014
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Oro ancora in calo, per i prossimi mesi si prevede un ulteriore ribasso, nessuna previsione positiva.

Continua il calo dell’oro: le quotazioni del metallo prezioso sono diminuite ulteriormente nel corso degli ultimi giorni, scendendo sotto la soglia dei 1.250 dollari l’oncia, e avvicinandosi in tal modo ai minimi livelli degli ultimi tre mesi.

Una parentesi certamente non inattesa – lo vedremo in maniera più approfondita nelle righe che seguono – e che sembra poter contraddistinguere una fase di debolezza che gli analisti non escludono possa perdurare ancora a lungo.

Ma quali sono le motivazioni che hanno condotto a un simile scenario per il lingotto? E, soprattutto, cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro?

Un primo elemento “tipico” di interpretazione sull’andamento dell’oro è relativo agli incoraggianti dati macroeconomici pubblicati nel corso dell’ultima settimana e alle tensioni geopolitiche globali in fase di stabilizzazione apparente.

Fattori tradizionalmente in grado di influenzare al ribasso le quotazioni dell’oro, e che – almeno questa volta – sembrano tuttavia posti in secondo piano rispetto alla grande determinante del trend assunto dal metallo prezioso.

Secondo quanto sostengono i principali analisti delle commodities, infatti, l’andamento dell’oro sarebbe principalmente contraddistinto dall’andamento del dollaro statunitense, il cui trend nei confronti delle principali valute internazionali di riferimento è crescente, e che sembra poter generare un serio effetto contenitivo nei confronti delle quotazioni dell’oro.

Come ricordato da un recente focus curato dal quotidiano economico finanziario Il Sole 24 Ore, infatti, la prestazione dell’oro – oltre che dall’evidente miglioramento dell’economia a stelle e strisce (sebbene i dati sul mercato del lavoro abbiano in buona parte deluso i macroeconomisti più attenti) – sembra essere legata al trend del biglietto verde, considerato che – aggiungeva Il Sole - l’oro “difende” dall’inflazione, e se il dollaro diventa più forte c’è minore necessità di protezione da parte degli investitori.

Considerando che l’oro rappresenta uno dei beni rifugio per eccellenza, la funzione del metallo prezioso viene (in parte) meno quando il la forza della valuta verde riprende importante quota.

Anticipato quanto accaduto nel recente passato, e ricordato che nel 2013 l’oro ha ceduto circa il 25% del proprio valore, possiamo cercare di comprendere cosa potrebbe accadere nel corso del futuro a breve e medio termine.

Anzitutto, valutato come accertata l’influenza che il dollaro ha esercitato nei confronti del lingotto, possiamo ricordare come tutto lasci presumere che la valuta verde continuerà a oscillare in una posizione di forza nei confronti dell’euro e nei confronti di altre valute che compongono il basket di riferimento.

Anche in questo caso, la motivazione sembra essere piuttosto semplice: la Federal Reserve, puntando le proprie convinzioni su una situazione macroeconomica locale sempre più appagante, potrebbe anticipare i termini di rialzo dei tassi di interesse di riferimento al primo trimestre 2015 (o, nella peggiore delle ipotesi, all’ultima parte del secondo trimestre 2015); di contro, la Banca Centrale Europea confermerà nuovi stimoli all’economia dell’eurozona.

Un mix micidiale, che ha permesso al dollaro di rafforzarsi toccando i massimi degli ultimi 14 mesi nei confronti del recinto rappresentato dalle 10 valute più negoziate del mondo.

Di qui, la valutazione conseguente: a nostro giudizio, le prospettive di un incremento del costo del denaro negli Stati Uniti, l’interventismo della Bce, il miglioramento dell’economia nordamericana, continueranno a spingere verso l’alto le quotazioni del dollaro e, di contro, genereranno delle pressioni al ribasso in quelle dell’oro.

Per quanto drammatica possa essere la valutazione, gli analisti ritengono che l’unico rischio che potrebbe interrompere il deprezzamento dell’oro potrebbe essere il peggioramento delle tensioni geopolitiche sulla striscia di Gaza o in Medio Oriente, o ancora sul confine russo-ucraino.

In attesa di capire come si evolveranno i contesti internazionali, la nostra previsione nei confronti dell’oro è di deprezzamento sul brevissimo e sul breve termine. Torneremo ad approfondire il tema con ulteriori focus nel corso dei prossimi giorni.


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