Ogni tanto mi leggo l'oroscopo. Così, tanto per dire ecco, vedi?, è proprio scritto da qualche parte che le cose debbano andare in un certo modo. Poichè, mio malgrado, sono estremamente razionale (del tipo peggiore, quello che si innervosisce per le favole) va da sè che non do retta agli astri. E' solo un piccolo rito.
Capita però che, a volte, alcuni oroscopi restino impigliati tra i pensieri quotidiani, quasi a voler indicare un nuovo spunto di riflessione. Oggi ho letto quello dell'Internazionale, che è spesso incomprensibile e per questo divertente.
Sono un capricorno. Ascendente capricorno, neppure il divertimento di leggermi due oroscopi.
L'oroscopo della settimana dice, tra l'altro:
"... Sei sulla cuspide di un cambiamento del tuo ritmo che ti modificherà in profondità, costringendoti a colmare il baratro tra te e una risorsa alla quale sarà importante che tu possa accedere in futuro. Hai intravisto quello che devi fare (creare una nuova opera) ma per metterlo in atto avrai bisogno di essere motivato da una frustrazione che è simile a quella di dover trovare una rima per parole che non ce l’hanno".
L'ho letto e mi sono sentita stanca. Dovrei essere ostinata (la motivazione a cercare qualcosa che non c'è è ostinazione); fare l'equilibrista sulla cuspide, per non cadere nel baratro di ciò che manca, ma che mi serve per fare ciò che ho mente di fare.
Paura!