Savona,Ortovero- Le parrocchie di San Silvestro ( Ortovero) e Santo Stefano ( Pogli) con il Comune di Ortovero stanno preparando i festeggiamenti per celebrare il centenario dell’ incidente accaduto a Frate Ave Maria, una delle più illustri figure religiose liguri. Il primo novembre del 1912 infatti Cesare Pisano ebbe in un incidente di gioco e perse la vista. Il ragazzo convisse serenamente con quella grave menomazione e si fece poi monaco.
Nato a Pogli il 24 febbraio del 1900, fu battezzato dal parroco Don Giovanni Favara e, nel luglio del 1909, ricevette la Prima Comunione e la Santa Cresima. Nel luogo dove avvenne l’ incidente ora è stata realizzata una edicola. “ Frate Ave Maria- dice il giornalista Adalberto Guzzinati- è una figura religiosa di grande importanza, che ha reso conosciuta Pogli e famoso Ortovero. Oggigiorno infatti, proprio per venire a vedere la sua casa natale ed i suoi luoghi di origine, ogni anno sono migliaia i fedeli, che giungono ad Ortovero, da tutta Italia ed anche dall’estero. Il Comune ha anche realizzato un percorso guidato, con cartelli tattili e descrittivi, per ricordare e venerare il monaco che a dodici anni perse la vista e che morì nel 1964 nell’ospedale di Voghera”. A Pogli sono visitabili la casa natale ed il Museo al piano terra nella canonica della parrocchia di Santo Stefano. Nel 2005 è stata anche inaugurato un pilone commemorativo in località Marta, proprio nel luogo nel quale il frate perse la vista. Da anni, a seguito del continuo pellegrinaggio dei numerosi fedeli che si recano nella frazione ortoverese per conoscere più da vicino la realtà del monaco eremita cieco dell’Ordine di Don Orione, è stata anche eretta una statua a grandezza naturale di Fratel Ave Maria. Il comune di Ortovero, in collaborazione con la parrocchia di Santo Stefano, con il comune di Ponte Nizza, con il comitato Frate Ave Maria, la confraternita di Sant’Antonio Abate e l’Unione Sportiva di Pogli, ha fatto realizzare un arredo urbano e dispositivi che favoriscono la visita nei luoghi legati alla storia di Cesare Pisano. Si tratta di sei pannelli posti nella Frazione di Ortovero per identificare l’itinerario che i fedeli ed i turisti possono compiere tranquillamente a piedi. Idealmente il percorso inizia dalla Casa Natale, collocata lungo la via provinciale nei pressi della piazza del borgo, di proprietà della congregazione Don Orione, restaurata nel 1988. A poche decine di metri si trova l’Oratorio di Sant’Antonio Abate, risalente al XVI secolo, luogo nel quale i confratelli sono soliti riunirsi per pregare, specialmente nella ricorrenza di Sant’Antonio Abate (giorno del venerdì santo per la Processione della Croce e la sera dei Santi), dove vengono ricordati i confratelli defunti iscritti alla confraternita a partire dal 1460.
Risalendo la strada provinciale si può deviare per località Marta dove sorge la piccola cappella dell’Immacolata Concezione, costruita nel XVIII secolo, con uno stile tipico del barocco rurale. Proprio in questa cappella, nell’agosto del 1954, Frate Ave Maria, insieme ad una moltitudine di parenti ed amici, pregò e ringraziò il Signore per avergli aperto gli occhi con il dono della cecità. Poco distante, ai margini del bosco, si trova il luogo dove avvenne la disgrazia che rese cieco Frate Ave Maria; nel 2005, nello stesso punto, è stato eretto un pilone commemorativo con un dipinto del “venerabile”. Da località Marta, passando attraverso località Villa, si raggiunge la chiesa parrocchiale, antichissima matrice di altre sette parrocchie, intitolata a Santo Stefano, chiesa nella quale il frate andava spesso a recitare il Rosario e tante Ave Marie: proprio da qui nacque il soprannome di “ Frate Ave Maria” L’itinerario termina con la visita al Museo, collocato al piano terra della canonica, a fianco della chiesa parrocchiale e con la statua bronzea del “venerabile”, realizzata nel 2002 con il contributo della Fondazione Carisa.
Alla cerimonia del primo novembre sarà presente anche Don Arcangelo Campagna, sacerdote orioniano, autore di numerosi volumi su Frate Ave Maria e direttore del Centro spirituale Don Orione di Montebello della Battaglia.
Claudio Manzi