“Non avete idea di quanto tempo abbiamo passato a progettare l’icona del Cestino,” affermava divertito Craig Federighi sul palco del Moscone Center, mentre presentava le feature diOS X 10.10 Yosemite al WWDC 2014.
E vedendo la raffinatezza che lo distingueva, e conoscendo l’ossessione per i dettagli di Apple, non si hanno dubbi che le cose siano andate davvero così.
L’ultima versione di OS X, attualmente disponibile in Beta, presenta moltissime novità grafiche, e per la prima volta porta in calce e in maniera pronunciata la firma di Jonathan Ive.
Il design è al tempo stesso minimalista, ricercato, decisamente piatto, ed è caratterizzato da font più sottili, e ricco di trasparenze.
Queste stesse trasparenze ai tempi del fu Windows Vista furono considerate pacchiane e inutili; ma con una differenza: con Yosemite queste hanno finalmente un senso.
L’uso dei materiali traslucidiserve a dare un ottimo senso di infinito e continuità.
Quando scorriamo una finestra del Finder, o una pagina Web in Safari, le icone e gli elementi non spariscono all’improvviso al di sotto di una barra degli strumenti solida, ma sfumano prima sotto una superficie diafana; quasi che provassero a continuare ad esistere da qualche altra parte lontano da qui.
Rispetto a Mavericks, secondoPixelapse , la schermata di Login di Yosemite è molto più pulita e snella; le icone del Dock sono state ampiamente modificate, appiattite e per alcune versi semplificate.
Il Finder ora ha unsorriso molto più marcato e decisivo , e la mela nella Barra dei Menu diventa più piccola.
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