Eccole dunque le nominations 2015, a mio personalissimo giudizio ben assortite e abbastanza condivisibili, che testimoniano come da un po' di tempo a questa parte ci sia una specie di 'rimescolamento' generazionale all'interno dei giurati dell'Academy, ormai non più dimora esclusiva di attempati vegliardi dalle strette vedute.
I FILM
Birdman
Così succede che a contendersi (verosimilmente) le statuette più prestigiose siano tre film diversissimi tra loro ma certo molto lontani dallo standard del 'filmone' hollywoodiano per eccellenza: in testa per numero di candidature (nove) ci sono il delizioso Grand Budapest Hotel di Wes Anderson (colta e raffinata favola a cavallo tra le due guerre, dalla dichiarata vocazione antimilitarista) e il geniale e surreale Birdman di Alejandro Gonzales Inarritu (storia di un vecchio attore in declino disposto a vendersi l'anima pur di rientrare nel giro). Più indietro con sei nominations (ma tutte quelle più 'pesanti') c'è forse il vero favorito, quel Boyhood di Richard Linklater che ha emozionato il mondo intero con un film folle e unico nel suo genere, girato nell'arco di dodici anni con gli stessi protagonisti e un intento dichiarato: quello di renderci consapevoli della bellezza della vita e della sua splendida ordinarietà...Boyhood
Ma nemmeno la 'vecchia' Hollywood sta a guardare, rispondendo con un paio di pellicole che una volta si dicevano appunto 'da Oscar', ovvero costruite su misura per arrivare alla statuetta. E guardacaso sono due biopic, genere sempre vivo e vegeto e molto ben visto dall'Academy: sia The Imitation Game, (otto candidature) che La Teoria del Tutto (cinque) sono due one-man-movie sulla carta perfetti per entrare nelle grazie dei giurati. A questi andrebbe aggiunta anche un'altra biografia molto particolare: il sontuoso American Sniper di Clint Eastwood (otto nominations, ma non quella per la regìa), che finge di rinverdire il patriottismo a stelle e strisce 'celebrando' a modo suo un eroe di guerra, salvo poi mostrarci quanto il re sia nudo: gli Stati Uniti, paese nazionalista per eccellenza, non riescono neppure a garantire un futuro sereno a chi ha rischiato la propria vita sui campi di battaglia. Per il sottoscritto, finora, di gran lunga il film più bello e convincente della stagione in corso.GLI ATTORI
Bradley Cooper
Tra gli attori a darsi battaglia saranno soprattutto Michael Keaton, Benedict Cumberbatch e Eddie Redmayne, vale a dire un vecchio marpione mai vittorioso (Keaton, probabile favorito) e due 'giovanotti' provenienti dalle serie tv, 'dettaglio' quest'ultimo tutt'altro che trascurabile: ormai la popolarità passa anche (soprattutto?) da lì. A completare la cinquina l'ottimo Steve Carell (lo aspettiamo trepidanti in Foxcatcher) e il sempre più bravo Bradley Cooper (alla terza nomination consecutiva!): la sua trasformazione fisica e psicologica in American Sniper è semplicemente impressionante... fosse per il sottoscritto, da premiare immediatamente.LE ATTRICI
Rosamund Pike
Tra le donne invece, in una cinquina come al solito di gran lunga inferiore a quella maschile (ma ormai, purtroppo, a Hollywood è una costante) spicca la bella, brava e perfida Rosamund Pike, moglie spietata e vendicativa in Gone Girl. Le contenderanno la statuetta Julianne Moore, malata di Alzheimer in Still Alice, Marion Cotillard (disoccupata e disperata nel toccante Due giorni, una notte dei Dardenne), Felicity Jones (moglie-coraggio ne La teoria del Tutto) e la 'vagabonda' Reese Whiterspoon di Wild. Piccola polemica: come da tradizione, a Hollywood basta recitare la malattia per meritarsi una nomination: Alzheimer (Moore), distrofia muscolare (Redmayne), disturbi psichici (Cooper), depressione (Cotillard)... ogni patologia è ottima per portarsi a casa un Oscar.I NON PROTAGONISTI
Patricia Arquette
Continuiamo con le polemiche? Ma sì, dai... sono il sale degli Oscar! E come non fare polemica sulla diciannovesima (dico, diciannovesima) nomination per Meryl Streep? Ci sono attori che l'Academy proprio non vede (vero, Di Caprio?) e altri che premierebbe sempre e comunque, anche se solo recitassero i cognomi dell'elenco telefonico. La Streep ovviamente appartiene alla seconda categoria: attrice sublime, sopraffina, brava quanto volete, ma davvero vale diciannove candidature per diciannove film diversi? Via, non scherziamo. Mi fermo qui perchè non sta bene dileggiare una signora. E comunque nella sua categoria (quella delle non protagoniste) ci sono fior di colleghe che non hanno mai vinto nulla: Patricia Arquette, Emma Stone, Keira Knightey, Laura Dern. Mi auguro che si abbia la decenza di premiare una di loro. Sul fronte maschile invece avanzano le chances del veterano Robert Duvall, che in The Judge ruba la scena a Robert Downey jr., ma Ethan Hawke, Ed Norton e lo sconosciuto (ma vincitore del Globe) J.K. Simmons non staranno a guardare. Bella lotta.GLI ESCLUSIDetto poi dell'unica nomination italiana, quella della settantenne Milena Canonero per i costumi di Grand Budapest Hotel, è doveroso spendere due parole anche su chi non c'è... come al solito ad ogni tornata di nominations ci sono 'vittime eccellenti', e anche quest'anno non fa eccezione: molti fan di sci-fi lamentano l'assenza dalle categorie più importanti di Interstellar (anche se al sottoscritto il film non ha entusiasmato: giuste comunque le cinque candidature tecniche), inoltre ci si aspettava qualcosa in più anche per Gone Girl e Inerhent Vice dell' 'altro' Anderson (Paul). Personalmente mi dispiace moltissimo anche per la mancata candidatura di Tom Hardy, per me grandioso in Locke, mentre qualcuno (addirittura!) si stupisce per l'assenza di Angelina Jolie (!) tra i registi e di Jennifer Aniston tra le attrici. Ma dico... qualcuno pensava seriamente che potessero avere un minimo di speranza??
TUTTE LE NOMINATIONS
Miglior film
- American Sniper, regia di Clint Eastwood
- Birdman, regia di Alejandro González Iñárritu
- Boyhood, regia di Richard Linklater
- Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel), regia di Wes Anderson
- The Imitation Game, regia di Morten Tyldum
- Selma - La strada per la libertà (Selma), regia di Ava DuVernay
- La teoria del tutto (The Theory of Everything), regia di James Marsh
- Whiplash, regia di Damien Chazelle
Miglior regia
- Alejandro González Iñárritu - Birdman
- Richard Linklater - Boyhood
- Bennett Miller - Foxcatcher
- Wes Anderson - Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
- Morten Tyldum - The Imitation Game
Miglior attore protagonista
- Steve Carell - Foxcatcher
- Bradley Cooper - American Sniper
- Benedict Cumberbatch - The Imitation Game
- Michael Keaton - Birdman
- Eddie Redmayne - La teoria del tutto (The Theory of Everything)
Miglior attrice protagonista
- Marion Cotillard - Due giorni, una notte (Deux jours, une nuit)
- Felicity Jones - La teoria del tutto (The Theory of Everything)
- Julianne Moore - Still Alice
- Rosamund Pike - L'amore bugiardo - Gone Girl (Gone Girl)
- Reese Witherspoon - Wild
Miglior attore non protagonista
- Robert Duvall - The Judge
- Ethan Hawke - Boyhood
- Edward Norton - Birdman
- Mark Ruffalo - Foxcatcher
- J. K. Simmons - Whiplash
Migliore attrice non protagonista
- Patricia Arquette - Boyhood
- Laura Dern - Wild
- Keira Knightley - The Imitation Game
- Emma Stone - Birdman
- Meryl Streep - Into the Woods
Migliore sceneggiatura originale
- Alejandro González Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris e Armando Bo - Birdman
- Richard Linklater - Boyhood
- Dan Futterman e E. Max Frye - Foxcatcher
- Wes Anderson - Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
- Dan Gilroy - Lo sciacallo - Nightcrawler (Nightcrawler)
Migliore sceneggiatura non originale
- Jason Hall - American Sniper
- Graham Moore - The Imitation Game
- Paul Thomas Anderson - Vizio di forma (Inherent Vice)
- Anthony McCarten - La teoria del tutto (The Theory of Everything)
- Damien Chazelle - Whiplash
Miglior film straniero
- Ida, regia di Paweł Pawlikowski (Polonia)
- Mandariinid, regia di Zaza Urushadze (Estonia)
- Leviathan (Leviafan), regia di Andrej Petrovič Zvjagincev (Russia)
- Timbuktu, regia di Abderrahmane Sissako (Mauritania)
- Storie pazzesche (Relatos salvajes), regia di Damián Szifrón (Argentina)
Miglior film d'animazione
- Big Hero 6, regia di Don Hall e Chris Williams
- Boxtrolls - Le scatole magiche (The Boxtrolls), regia di Graham Annable e Anthony Stacchi
- Dragon Trainer 2 (How to Train Your Dragon 2), regia di Dean DeBlois
- Song of the Sea, regia di Tomm Moore
- La storia della principessa splendente (かぐや姫の物語), regia di Isao Takahata
Migliore fotografia
- Emmanuel Lubezki - Birdman
- Robert Yeoman - Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
- Ryszard Lenczewski e Lukasz Zal - Ida
- Dick Pope - Turner (Mr. Turner)
- Roger Deakins - Unbroken
Miglior scenografia
- Adam Stockhausen - Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
- Maria Djurkovic - The Imitation Game
- Nathan Crowley - Interstellar
- Dennis Gassner - Into the Woods
- Suzie Davies - Turner (Mr. Turner)
Miglior montaggio
- Joel Cox e Gary D. Roach - American Sniper
- Sandra Adair - Boyhood
- Barney Pilling - Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
- William Goldenberg - The Imitation Game
- Tom Cross - Whiplash
Migliore colonna sonora
- Alexandre Desplat - Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
- Alexandre Desplat - The Imitation Game
- Hans Zimmer - Interstellar
- Gary Yershon - Turner (Mr. Turner)
- Jóhann Jóhannsson - La teoria del tutto (The Theory of Everything)
Migliore canzone
- Everything Is Awesome, musica e parole di Shawn Patterson - The LEGO Movie
- Glory, musica e parole di John Stephens e Lonnie Lynn - Selma - La strada per la libertà (Selma)
- Grateful, musica e parole di Diane Warren - Beyond the Lights
- I'm Not Gonna Miss You, musica e parole di Glen Campbell e Julian Raymond - Glen Campbell: I'll Be Me
- Lost Stars, musica e parole di Gregg Alexander e Danielle Brisebois - Tutto può cambiare (Begin Again)
Migliori effetti speciali
- Dan DeLeeuw, Russell Earl, Bryan Grill e Dan Sudick - Captain America: The Winter Soldier
- Joe Letteri, Dan Lemmon, Daniel Barrett e Erik Winquist - Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie (Dawn of the Planet of the Apes)
- Stephane Ceretti, Nicolas Aithadi, Jonathan Fawkner e Paul Corbould - Guardiani della Galassia (Guardians of the Galaxy)
- Paul Franklin, Andrew Lockley, Ian Hunter e Scott Fisher - Interstellar
- Richard Stammers, Lou Pecora, Tim Crosbie e Cameron Waldbauer - X-Men - Giorni di un futuro passato (X-Men: Days of Future Past)
Miglior sonoro
Miglior montaggio sonoro
- American Sniper
- Birdman
- Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate (The Hobbit: The Battle of the Five Armies)
- Interstellar
- Unbroken
Migliori costumi
- Milena Canonero - Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
- Mark Bridges - Vizio di forma (Inherent Vice)
- Colleen Atwood - Into the Woods
- Anna B. Sheppard e Jane Clive - Maleficent
- Jacqueline Durran - Turner (Mr.Turner)
Miglior trucco
- Bill Corso e Dennis Liddiard - Foxcatcher
- Frances Hannon e Mark Coulier - Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
- Elizabeth Yianni-Georgiou e David White - Guardiani della Galassia (Guardians of the Galaxy)
Miglior documentario
- Citizenfour, regia di Laura Poitras
- Alla ricerca di Vivian Maier (Finding Vivian Maier), regia di John Maloof e Charlie Siskel
- Last Days in Vietnam, regia di Rory Kennedy
- Il sale della terra (The Salt of the Earth), regia di Juliano Ribeiro Salgado e Wim Wenders
- Virunga, regia di Orlando von Einsiedel
Miglior cortometraggio documentario
- Crisis Hotline: Veterans Press 1, regia di Ellen Goosenberg Kent
- Joanna, regia di Aneta Kopacz
- Nasza klatwa, regia di Tomasz Sliwinski
- La parka, regia di Gabriel Serra
- White Earth, regia di Christian Jensen
Miglior cortometraggio
- Aya, regia di Oded Binnun e Mihal Brezis
- Boogaloo and Graham, regia di Michael Lennox
- La lampe au beurre de yak, regia di Wei Hu
- Parvaneh, regia di Jon Milano
- The Phone Call, regia di Mat Kirkby
Miglior cortometraggio d'animazione
- The Bigger Picture, regia di Daisy Jacobs
- The Dam Keeper, regia di Robert Kondo e Daisuke Tsutsumi
- Winston (Feast), regia di Patrick Osborne
- Me and My Moulton, regia di Torill Kove
- A Single Life, regia di Joris Oprins