22 febbraio 2015: era l’alba in Italia quando al Dolby Theatre di Los Angeles si è svolta la tanto attesa ed ormai storica cerimonia della consegna degli Oscar.
L’87esima edizione degli Academy Awards si è conclusa con la vittoria di “Birdman o (L’imprevedibile virtù dell’ignoranza)”, film molto discusso del registra messicano Alejandro González Iñárritu.
Ormai era già chiaro qualche ora prima delle premiazione che questa sarebbe stata le pellicola che avrebbe ottenuto il maggior numero di riconoscimenti: a favorirlo il tema centrale che vede protagonista Hollywood e, si sa, la giuria, i membri dell’Academy of Motion Pictures Arts & Science, amano che si parli di cinema al cinema. L’aver tentato un genere diverso dal solito ha portato fortuna ad Iñárritu che si è così aggiudicato, dopo ben nove nominations, quattro Premi Oscar per Miglior film, Miglior regia, Miglior sceneggiatura originale e Miglior fotografia.
Al secondo posto, in quanto a statuette ricevute, “The Grand Budapest Hotel”, brillante pellicola di Wes Anderson tratta dall’opera di Stefan Zweig. Un piccolo capolavoro con un cast invidiabile che ha raccolto nove nominations e quattro Premi Oscar per Migliori costumi a Milena Canonero, Migliore scenografia a Adam Stockhausen e Anna Pinnock, Miglior trucco a Frances Hannon e Mark Coulier e Migliore colonna sonora a Alexandre Desplat.
A rimanere deluso è stato Richard Linklater con il suo “Boyhood” al quale è stato assegnato un solo Oscar, quello, meritato, a Patricia Arquette come miglior attrice non protagonista. Non sarebbe stato male vedergli vincere anche la statuetta come miglior film e miglior regista, per l’originalità del progetto e per la capacità del regista nel creare pellicole così particolari e profonde.
Per quanto riguarda gli altri premi Eddie Redmayne ha ottenuto l’Oscar come miglior attore protagonista per “The Theory of Everything”: la sua sensibilità nel calarsi in un personaggio del genere, il fisico Stephen Hawking, e la somiglianza con lo stesso, non potevano non essere premiati. Si sentirà certamente ancora parlare di questo promettente giovane attore inglese che si è fatto notare fin dagli esordi.
Miglior attrice protagonista la bravissima Julianne Moore per il film “Still Alice”, storia di una donna che si trova a combattere, in età non ancora avanzata, una dura malattia come l’Alzheimer. Miglior attore non protagonista, come secondo pronostici, J.K. Simmons per il drammatico “Whiplash”.
La statuetta come miglior film straniero è andato quest’anno alla Polonia per il film “Ida”, pellicola drammatica all’insegna della ricerca delle proprie origini; una statuetta è stata vinta anche da “Interstellar” per i migliori effetti speciali.
Miglior canzone originale a “Glory” di John Stephens e Lonnie Lynn nel film Selma: l’esibizione in diretta di John Legend e Common ha commosso l’intera sala.
Vittoria anche per la Disney che si è aggiudicato l’Oscar per “Big Hero 6” come miglior d’animazione. Si dava per favorito “Dragon Trainer 2” ma il nuovo super eroe tenero e forte al tempo stesso ha battuto tutti.
Questi Oscar 2015 sono stati inoltre all’insegna del sociale, sono stati infatti numerosi i discorsi di questo tipo pronunciati dai premiati: si ricordano in particolare quella sull’immigrazione e la questione dei diritti negli Stati Uniti d’America da parte di Iñárritu; Graham Moore, giovane vincitore dell’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale del film “The Imitation Game”, ha ricordato Alan Turing e la sua omosessualità e la difficoltà di chi, come lo stesso Moore, anche lui gay, troppo spesso si vergogna della propria sessualità a causa della società che discrimina le “diversità”; infine Patricia Arquette ha evidenziato le discriminazioni nei confronti delle donne, in particolare per quanto riguarda i trattamenti economici, che sono ben visibili anche nel mondo cinematografico.
Oscar assegnati
Miglior film: “Birdman” di Alejandro González Iñárritu
Migliore attrice protagonista: Julianne Moore per “Still Alice”
Miglior attore protagonista: Eddie Redmayne per “The Theory of Everything”
Migliore attrice non protagonista: Patricia Arquette per “Boyhood”
Migliore attore non protagonista: J.K. Simmons per “Whiplash”
Miglior regista: Alejandro Gonzalez Inarritu per “Birdman”
Migliore sceneggiatura originale: Alejandro G. Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris Jr. e Armando Bo per “Birdman”
Migliore sceneggiatura non originale: Graham Moore per “The Imitation Game”
Miglior film in lingua straniera: “Ida” di Pawel Pawlikowski
Miglior film d’animazione: Don Hall e Chris Williams per “Big Hero 6”
Miglior fotografia: Emmanuel Lubezki per “Birdman”
Migliori effetti speciali: Paul Franklin, Andrew Lockley, Ian Hunter e Scott Fisher per “Interstellar”
Migliori costumi: Milena Canonero per “Grand Budapest Hotel”
Miglior montaggio: Tom Cross per il film “Whiplash”
Miglior sonoro: Craig Mann, Ben Wilkins e Thomas Curley per “Whiplash”
Miglior montaggio sonoro: Alan Robert Murray e Bub Asman per “American Sniper”
Migliori trucco e acconciatura: Frances Hannon e Mark Coulier per il “Gran Budapest Hotel”
Migliore colonna sonora: Alexandre Desplat per il film “Grand Budapest Hotel”
Miglior canzone originale: “Glory” di John Stephens e Lonnie Lynn nel film Selma
Miglior scenografia: Adam Stockhausen e Anna Pinnock per il film «Grand Budapest Hotel»
Miglior cortometraggio: “The Phone Call” di Mat Kirkby e James Lucas
Miglior cortometraggio animato: “Feast” di Patrick Osborne
Miglior cortometraggio documentario: “Crisis Hotline: Veterans Press 1” di Ellen Goosenberg Kent e Dana Perry
Migliore documentario: “CitizenFour” di Laura Poitras, Mathilde Bonnefoy e Dirk Wilutzky
Written by Rebecca Mais