Oscar in arrivo, per il vino trentino, anzi per il TRENTODOC. Ma non è un Oscar cinematografico, Hollywood è ancora lontana. E Berlino pure*. No, l’Oscar in questione è quello che potrebbe essere assegnato al Trentino dai francesi di Gourmand International, per la miglior produzione editorale dedicata al vino d’Europa. Il libro selezionato, inserito nella rosa dei cinque finalsiti, è quello firmato da Nereo Pederzolli, insieme a Francesco Spagnolli, nel 2011: Trentodoc, quando la montagna diventa perlage, per i tipi di Artimedia-Valentina Trentini.
Piccolo e agile manuale che consente di capire, e di ricostruire in chiave critica, la trama, la storia e le aspirazioni del nostro Metodo Classico e dei suoi autori. Un piccolo capolavoro del giornalista Rai, di cui il Trentino, in verità, si è subito dimenticato: qualcuno di voi ne ha vista girare una, dico una, copia nelle cantine e nelle maison trotodocchiste di casa nostra? Per fortuna, però, ad accorgersi della competenza e della passione di Nereo Pederzolli, sono stati i francesi, che almeno questa volta non possono essere accusati di sciovinismo champagnista. Il libro trentodocchista, per ora, ha raggiunto la selezione finale, insieme ad altri 4 titoli, pubbliati in Austria, Spagna, Svezia e negli States; il prossimo 23 febbraio al Corrousel do Luovre, a Parigi, la proclamazione del vincitore assoluto dell’Oscar editoriale di Gourmand International. Comunque vada, mi pare una bella notizia. Per il Trentino e per vino trentino. E anche per il giornalismo di settore di casa nostra.
*A proposito di Oscar, anzi di Orsi, e di vino trentino, una curiosità: qualcuno sa che fine abbia fatto il film “Vino dentro”, finanziato dalla Provincia di Trento. Ci avevamo promesso avrebbe partecipato al Festival del cinema di Berlino. E da lì sarebbero cambiate le sorti del Marzemino e degli altri autoctoni trentini. Così si favoleggiava un anno fa. Ma sul sito ufficiale, del festival e anche del film, non si trova traccia. Qualcuno sa qualcosa? Mi sbaglio io? Insomma, se il filmone a Berlino ci è arrivato davvero, sarebbe bello saperlo. Sarebbe.