Oscar Pistorius: delitto o tragica fatalità?

Creato il 18 febbraio 2013 da Postpopuli @PostPopuli

di Emiliano Morozzi

Oscar Pistorius: delitto o tragica fatalità? È questa la domanda che rimbomba da tre giorni, da quando il 14 Febbraio, giorno di San Valentino, l’atleta e campione paralimpico ha ucciso con quattro colpi di pistola la sua fidanzata Reeva Steenkamp, modella sudafricana. Un interrogativo fatto per dividere l’opinione pubblica in colpevolisti e innocentisti, per mantenere alta l’attenzione su una notizia che fa audience, per permettere ai media di andare a scavare negli anfratti più nascosti della vita dei due (e aggiungo io, nel torbido) alla ricerca di un indizio su cui scrivere un articolo a sensazione. Non manca l’analisi puntigliosa di Facebook e Twitter, come se da un post si potesse comprendere la personalità di un uomo o di una donna, e puntuali arrivano le dichiarazioni di coloro che “conoscevano bene” i protagonisti della vicenda.

Oscar Pistorius alla partenza (mattionline.ch)

E’ di ieri la notizia che la polizia ha ritrovato una mazza da cricket insanguinata in casa di Oscar Pistorius, e senza sapere di chi fosse il sangue i giornali si sono lasciati andare a ricostruzioni dell’evento sulle quali la polizia sta ancora indagando, anche se la dinamica della tragedia fornita dall’atleta paralimpico non ha convinto fin da subito gli inquirenti, che lo hanno arrestato. Se Pistorius dice di aver scambiato la propria fidanzata Reeva Steenkamp per un ladro, uccidendola con quattro colpi, gli inquirenti ipotizzano un delitto intenzionale, culmine tragico di una scenata di gelosia.

Siamo però ancora sul piano delle ipotesi, delle illazioni, e condannare od assolvere Oscar Pistorius sarebbe quantomeno prematuro. Un fatto però resta certo: comunque si voglia guardare la questione, l’atleta sudafricano ha commesso un omicidio. Se è stato vittima di una tragica serie di coincidenze o carnefice e protagonista dell’ennesimo atto di violenza contro una donna, lo decideranno i giudici. Nel frattempo, la vita del protagonista di questa triste vicenda viene passata al setaccio, alla ricerca di qualcosa che ne confermi la colpevolezza o lo scagioni da un’accusa gravissima, mentre la vera vittima, la modella Reeva Steenkamp, colei che ha perso la vita per mano di uno che doveva darle amore invece che quattro proiettili in corpo, è passata in secondo piano, ricordata attraverso la messa in onda di un reality di cui era protagonista, evento a mio modo di vedere piuttosto di dubbio gusto. L’impressione è che comunque vada a finire la storia, sarà molto dura per Pistorius rimettere insieme i cocci della propria vita distrutta da quattro colpi di pistola: colui che è riuscito a superare il suo handicap e sfidare i “normali” con l’aiuto delle protesi, stavolta non avrà a disposizione nessun aiuto per cercare di riparare al danno causato dalla propria mente impazzita.


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