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Oscar's Week: Albert Nobbs - 3 nomination discutibili

Creato il 22 febbraio 2012 da Persogiadisuo
ALBERT NOBBS DI RODRIGO GARCIA UK/IRLANA, 2011 con Glenn Close, Mia Wasikowska, Janet McTeer, Aaron Johnson, Brendan Gleeson, Jonathan Rhys Meyers. Oscar's Week: Albert Nobbs - 3 nomination discutibili Oscar's Week: Albert Nobbs - 3 nomination discutibiliOra al cinema
candidato a 3 premi Oscar  tra cui MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA E MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

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Oscar's Week: Albert Nobbs - 3 nomination discutibili Oscar's Week: Albert Nobbs - 3 nomination discutibiliAlbert Nobbs (Glenn Close) è un maggiordomo di mezza età, competente e riservato, che lavora presso un albergo per potersi aprire un giorno un negozio tutto suo. Una notte è costretto a ospitare un imbianchino (Janet McTeer) che scopre la sua vera identità. Il caso vuole che è anche l’imbianchino sia in realtà una donna..

Poi nell'albergo arriva anche un giovane in cerca di lavro (Aaron Johnson) che si invaghisce di una cameriera (Mia Wasikowska).

Oscar's Week: Albert Nobbs - 3 nomination discutibili Nella prima mezz’ora il film tratteggia finemente l’atmosfera dell’albergo, con perfette ricostruzioni d’epoca e personaggi azzeccati, ma con l’avanzare delle scene si perde ritmo e diventa sempre meno chiaro dove si voglia arrivare.

Il film rimane fin troppo garbato, senza riuscire a focalizzare le tematiche che sembrava voler promettere: alla fine non si parla della condizione lavorativa della donna nel passato, né dell’identità di genere, né di omosessualità. L’unico tema che sembra affiorare è quello della violenza sulle donne, non solo di tipo fisico, ma la riflessione non è sviluppata in modo adeguato. Il motivo che spinge Nobbs a travestirsi non è di tipo lavorativo o sessuale: egli è convinto che nei panni di un uomo è più tutelato da una società che sfrutta le donne.

Peccato che Glenn Close non riesca a trasmettere empatia per la condizione del proprio insondabile personaggio (che idea ha della vita, dell’amore, del sesso?) e paradossalmente è la peggiore di un cast di tutto rispetto: la sua recitazione sembra in più di un’occasione quella di un mimo e in ogni caso troppo teatrale, non riuscendo quindi ad allontanarsi dalla performance che ha portato per anni sui palcoscenici.

Incomprensibili anche le altre due nomination agli Oscar: quella di Janet McTeer, più brava della Close nel modulare la voce e la postura, ma troppo monoespressiva per lasciare il segno nelle poche scene in cui compare.

Che dire poi della nomination al miglior trucco considerando che il trucco della Close è di recitare praticamente struccata? Dico "praticamente" perché sia alla Close che alla Teer sono stati ingranditi leggermente il naso, come se avere il naso grande fosse prerogativa virile..

Oscar's Week: Albert Nobbs - 3 nomination discutibiliLa migliore in campo è Mia Wasikowska, in quanto l’unica alle prese con un personaggio che le permette di attraversare ogni gamma di espressione: maliziosa e spiritosa all’inizio, innamorata, arrabbiata e poi sofferente. Alla fine il vero personaggio drammatico e la vera vittima è lei, perché rimasta nei suoi panni femminili.

Oscar's Week: Albert Nobbs - 3 nomination discutibiliDispiace dunque ammetterlo, ma il film di Rodrigo Garcia (figlio di Gabriel Garcia Marquez), nonostante l’impegno della Close, che ha fortemente voluto trasporre questo dramma di George Moore, tanto da produrlo e co-sceneggiarlo, oltre che a scrivere il brano cantato da Sinéad O’Connor, non riesce a convincere del tutto nonostante le premesse interessanti.

VOTO: 5,5




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