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OSINT difensivo per vittime di ricatto: cosa puoi fare (e cosa NON devi fare)

Creato il 11 novembre 2025 da Allertapericolinformatici
Molti provano a “indagare da soli” sull’estorsore. Un po’ di OSINT difensivo è utile per capire rischi e priorità, ma oltre una certa soglia diventa controproducente o perfino illegale. Ecco un perimetro chiaro.

1) OSINT utile e sicuro

  • Raccolta identica alle prove: username, ID profilo, link, orari, wallet, IBAN.
  • Verifica infrastruttura: dominio, hosting, data di registrazione, presenza di moduli abuso.
  • Mapping dei canali: dove potrebbero pubblicare (social, forum, drive, paste). Prepari i “punti di rimozione”.

2) Cose da NON fare

  • Intrusione (hacking, accessi abusivi, doxxing): è reato e ti espone a ritorsioni.
  • Provocazioni e minacce: alzano la posta e accelerano la diffusione.
  • Impersonificazioni goffe: i gruppi criminali sono addestrati a scoprirle.

3) Flusso operativo consigliato

  1. Inventario di asset e dati esposti (nome, lavoro, familiari, social, contatti).
  2. Piano di contenimento: priorità di rimozione e de-indicizzazione.
  3. Monitoraggio con query mirate e reverse image/video search.
  4. Azione coordinata con professionisti per modulare tempi, tono e canali.

4) Quando coinvolgere specialisti

Se l’estorsore è organizzato, se ci sono già state pubblicazioni o se circolano wallet/IBAN multipli, la gestione richiede esperienza, canali prioritari e competenze legali e tecniche integrate.

Possiamo occuparci del tracciamento difensivo, della richiesta di rimozione e di tutte le comunicazioni sensibili, riducendo le possibilità di ritorsione.

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